
Ieri i funerali di Giacomo Notari, ex presidente Anpi e sindaco di Ligonchio. I familiari commossi: "Continueremo a raccontare e tramandare le tue azioni".
"Ciao Willy, ciao Già, ciao Giacomo". Ieri mattina gli amici, i compagni, i familiari o anche solo conoscenti hanno preso parte all’ultimo saluto per Giacomo Notari, ex partigiano con il nome di battaglia "Willy", ultimo presidente partigiano dell’Anpi provinciale ed ex sindaco di Ligonchio, morto mercoledì all’età di 97 anni.
Un corteo colorato di bandiere tricolori delle associazioni partigiane, soprattutto delle sezioni Anpi di tutta la provincia e vessilli rossi, a ricordare la sua esperienza politica nel Partito Comunista. E poi la musica, con la Banda Novecento di Montecchio e Bibbiano che ha eseguito nel tragitto verso il cimitero di Coviolo l’immancabile "Bella Ciao", "I ribelli della montagna" e l’inno della Brigata Garibaldi. Quella di Notari è stata una vita spesa per gli ideali di libertà e democrazia, prima come ribelle dopo l’8 settembre, poi come figura politica importantissima nella montagna reggiana no.
"Non è facile raccontare il Giacomo privato – ricorda Dalmazia Notari, cugina del partigiano – perché lui portava il politico nel privato, portandolo in casa a Marmoreto nella figura di queste ragazze della pianura come la Giacomina (Castagnetti, staffetta partigiana scomparsa il 1° luglio scorso, ndr) per le prime riunione dell’Udi (Unione Donne Italiane, ndr) per le donne della montagna. Mi ha sempre mostrato con la sua vita di avere cura del pezzetto di mondo che ci tocca, del rispetto delle persone, mi forniva le coordinate giuste". Commovente il ricordo della nipote Arianna Gennaro: "Caro nonno, la nonna ha sempre detto che hai iniziato a stare bene quando siamo arrivati noi nipoti, si è riaperto il tuo cuore dopo tanto dolore dopo la perdita della mamma e di tuo fratello Giuseppe. Hai fatto sempre tutto per noi e non potremmo mai ringraziarti abbastanza. Noi continueremo a raccontare di te e delle tue azioni a chi non ha avuto l’onore di conoscerti".
Presenti anche tanti sindaci e amministratori della provincia, tra cui il sindaco di Reggio Marco Massari che ha portato un suo ricordo personale legato a Notari e al suo ruolo di presidente dell’Anpi per 14 anni fino al 2016: "Quando morì mio padre, anche lui partigiano, una decina di anni fa, chiesi all’Anpi di poter mettere la bandiera dell’Associazione sul feretro e consegnai i diari scritti durante la Resistenza di mio padre a Notari che scrisse una bellissima lettera in suo ricordo. È bello vedere tante persone oggi qui per ricordarlo".
Albertina Soliani, presidente dell’Istituto Cervi e vice presidente dell’Anpi Nazionale ha concluso il ricordo con un poetico ritratto di Willy: "La vita di Giacomo è stata lunga, piena, che ci dice la bellezza della vita quando non è per sé, ma per gli altri. Sei stato sindaco, sai cosa vuol dire proteggere una comunità. Hai ricoperto il ruolo di presidente dell’Anpi nel momento della svolta, quando si trattò di capire che l’Anpi doveva aprirsi anche alle nuove generazioni. Oggi ti accompagnano anche gli amici della Palestina, quel posto dove hai portato una scuola intitolata a Giuseppe Carretti. Adesso ti avvolgono le bandiere, con i loro colori, ma anche alcune stelle. Vorrei ricordarti così, come una persona che richiama le stelle, come quelle che si vedono in montagna, che hanno a che fare con una fiducia e una speranza senza fine che è il meglio dell’Umanità. Tu ci hai reso migliori, tu hai reso migliore l’Italia. Grazie Giacomo, resta con noi".