REDAZIONE REGGIO EMILIA

Macchine prese d’assalto a Pieve. In manette due ragazzi di vent’anni: "Hanno agito con violenza gratuita"

Sono accusati di rapina aggravata e indagati anche per omissione di soccorso e ricettazione d’auto. Aggrediti altri due conducenti. Il questore: "Non escludiamo che fossero sotto effetto di alcol o droghe".

Al centro il questore Maggese, affiancato dai dirigenti Napoli e. Sfregola

Al centro il questore Maggese, affiancato dai dirigenti Napoli e. Sfregola

Sono stati arrestati ieri i due ragazzi che, la mattina del 9 ottobre, hanno aggredito una donna per poi rubarle la macchina in via Fratelli Cervi, a Pieve. I due giovani di 20 e 19 anni, rispettivamente di nazionalità italiana e albanese, si trovano ora in custodia cautelare in carcere e saranno sottoposti a interrogatorio di garanzia nelle prossime ore. Sono accusati di rapina aggravata in concorso, indagati anche per ricettazione d’auto e omissione di soccorso. Il ragazzo italiano è incensurato, quello albanese ha dei precedenti per reati contro il patrimonio, in conseguenza dei quali aveva in passato ricevuto un avviso orale dal questore. Entrambi sono finiti in manette ieri mattina, raggiunti dalla polizia nelle rispettive abitazioni dove vivono assieme alla famiglia. Non si esclude che, quel giorno, fossero sotto effetto di alcol o sostanze stupefacenti.

I risultati dell’indagine sono stati illustrati ieri dal questore di Reggio, Giuseppe Maggese, affiancato dal dirigente della squadra mobile, Andrea Napoli, e dalla dirigente Emirena Sfregola. "Gli accertamenti si sono basati sulle immagini della videsorveglianza, pubblica e privata, e dalle testimonianze delle persone aggredite e dei testimoni – ha spiegato Napoli –. Così siamo riusciti a ricostruire quando accaduto prima delle aggressioni". I ragazzi hanno raggiunto un locale di Corte Tegge appena dopo le tre della notte tra l’8 e il 9 ottobre, erano a bordo di una Punto rubata. Poco dopo sono ripartiti, sempre a bordo dello stesso mezzo, in direzione via Fratelli Cervi.

All’incrocio con via Marx, avviene l’incidente con una Fiat Idea. La Punto finisce in una scarpata, loro scendono e si incamminano lungo via Fratelli Cervi, mentre l’altro conducente era rimasto ferito nello scontro. Pochi minuti dopo, fermano il conducente di una Daihatsu, lo aggrediscono e gli portano via la macchina. Verso le 5 del mattino, affiancano una donna a un semaforo rosso, scendono e la costringono con la forza a scendere dall’auto, trascinandola per le caviglie. La donna oppone resistenza e, nel momento in cui provano a partire con la sua auto, si aggrappa al volante facendoli schiantare contro un muretto poco distante. Uno dei due giovani è fuggito a piedi, l’altro ha preso la Daihatsu e l’ha poi abbandonata, per scappare a sua volta.

"È evidente come questi ragazzi abbiano agito senza un effettivo disegno criminoso e non si esclude che fossero sotto effetto di alcol o droghe – ha detto il questore di Reggio, Giuseppe Maggese –. Quanto accaduto poteva portare a danni materiali anche molto più gravi". "Siamo ovviamente soddisfatti per aver concluso le indagini in una settimana – ha aggiunto –. Questo episodio però rientra negli atti di violenza gratuita che sempre più frequentemente interessano la città e che ci devono indurre a un’attenta riflessione".

Giulia Beneventi