Polizia Municipale Val d'Enza, tre vigili a giudizio

Processo per il comandante, il vice e un'ispettore. Le accuse vanno dal peculato alla truffa aggravata

Perquisizione all'avvio dell'indagine

Perquisizione all'avvio dell'indagine

Reggio Emilia, 5 dicembre 2018 – Il comandante della polizia municipale dell’Unione Val d’Enza, Cristina Caggiati, il suo vice Tito Gabbiani e l’ispettore Annalisa Pallai sono stati rinviati a giudizio su richiesta della Procura della Repubblica di Reggio Emilia per varie ipotesi di reato emerse da un’inchiesta venuta alla luce nel luglio scorso, che vanno dalla concussione all’abuso d'ufficio, fino a peculato, omessa denuncia, truffa aggravata ai danni dello Stato, bossing e mobbing.

La vicenda si svolge nell’Unione Val d’Enza, che comprende i Comuni di Bibbiano, Campegine, Canossa, Cavriago, Gattatico, Montecchio Emilia, Sant'Ilario d'Enza, San Polo d'Enza. Il gip Luca Ramponi, all’avvio dell’inchiesta, dispose gli arresti ai domiciliari per Fabbiani – che secondo le accuse avrebbe messo in piedi un vero e proprio sistema di potere all'interno della caserma – e la sospensione dal servizio di Pallai (compagna di Fabbiani).

Il 4 agosto scorso è stata sospesa anche Caggiati, accusata di omessa denuncia. Intanto i sindaci dei rispettivi Comuni dell'Unione hanno annunciato la decisione di costituirsi parte civile per “il danno d'immagine e credibilità”. E aggiungono: “Riteniamo profondamente ingiusto che le condotte illecite di pochi possano danneggiare in questo modo un servizio in cui operano quotidianamente con impegno e professionalità tanti operatori professionali e diligenti”.