CLAUDIO LAVAGGI
Cronaca

Roller Matera trionfa 7-1 su Sasco Scandiano nella finale scudetto di hockey su pista femminile

Il Roller Matera vince 7-1 contro Sasco Scandiano nella finale scudetto di hockey su pista femminile, confermando la sua imbattibilità.

Il Roller Matera vince 7-1 contro Sasco Scandiano nella finale scudetto di hockey su pista femminile, confermando la sua imbattibilità.

Il Roller Matera vince 7-1 contro Sasco Scandiano nella finale scudetto di hockey su pista femminile, confermando la sua imbattibilità.

ROLLER MATERA

7

SASCO SCANDIANO

1

ROLLER MATERA: Meneghello, Tarrida, Lapolla, Taccardi, Luisa Lamacchia; Mazzilli, Carlucci, Larissa Lamacchia, Gaudiano, Gaudio. All. Antezza.

SASCO SCANDIANO: Teli, Berti, Sarmiento, De Stefano, Yacanto; Calìa, Gimeno, Gallotta, Pisati. All. Calìa.

Arbitri: Silecchia e Marinelli.

Reti: pt 8.58 Luisa Lamacchia, 14.34 Larissa Lamacchia, 17.06 e 24.26 Tarrida; st 2.22 Taccardi, 8.57 Gimeno, 10.20 Taccardi, 10.34 Lapolla.

Niente da fare, lo scacco al re, o per meglio dire alle regine incontrastate dell’hockey su pista femminile non è riuscito e la Rotellistica Sasco Scandianese perde la finale scudetto a Matera, per 7 a 1, dalla stessa formidabile formazione lucana, imbattuta in Italia da diversi anni.

Il risultato non ammette repliche: sulle reggiane pesa la fatica della semifinale vinta con il Trissino, qualcuno ha sostenuto a sorpresa. In realtà le reggiane di Valeria Calìa erano partite lente come un diesel (0-1) per poi uscire alla distanza (4-1). Contro il Matera non c’è riuscita: ha retto quasi dieci minuti del primo tempo e poi è stata sfortunatissima sul primo gol delle locali: tiro dalla distanza di Luisa Lamacchia che Giorgia Teli para a guantone aperto. La pallina rimbalza sulla schiena della sua compagna Mavi Gimeno e finisce in rete.

Poco prima, in contropiede, Sarmiento aveva colpito un palo pieno a portiere battuto.

Due episodi negativi, ma le materane hanno confermato il loro valore e già a fine primo tempo erano in vantaggio per 4 a 0, segno di una superiorità indiscussa che non ammette recriminazioni.

Per la Sasco Scandiano però resta grande la soddisfazione di aver giocato la prima finale scudetto della sua storia, ma nella città dei Sassi era obiettivamente impossibile pensare a qualcosa di più.

Claudio Lavaggi

(nella foto d’archivio, una formazione della Sasco Rotellistica Scandianese)