YLENIA ROCCO
Cronaca

Ronde e striscioni all’Ospizio. Parte la vendetta della strada. Sassi e bottiglie contro i balconi

Pochi giorni fa abbiamo dato notizia della reazione dei residenti, stanchi del degrado e dello spaccio. Nella notte due giovani allontanati si ripresentano e danneggiano la casa di un condomino

Ronde e striscioni all’Ospizio. Parte la vendetta della strada. Sassi e bottiglie contro i balconi

Pochi giorni fa abbiamo dato notizia della reazione dei residenti, stanchi del degrado e dello spaccio. Nella notte due giovani allontanati si ripresentano e danneggiano la casa di un condomino.

Reggio Emilia, 5 settembre 2024 – "Andate via, per favore. Andate via". È L’inizio di un’accesa discussione. Che quando sembra essersi spenta, si infuoca. E contro le porte finestre dell’appartamento di Fabio Gruosso, residente in via Emilia all’Ospizio, che insieme ai condomini ha organizzato le ronde per contrastare il degrado del quartiere, vengono lanciati sassi e bottiglie di yogurt.

Sono le 4 del mattino di ieri. "Dopo aver cercato di allontanare, fino a mezzanotte, alcuni sbandati sono andato finalmente a letto. Alle quattro il baccano della strada ci ha svegliati. Sono andato sul balcone a chiedere a queste persone di allontanarsi ma, una volta tornato a letto, ho sentito un rumore forte: avevano lanciato un sasso. Ho chiuso immediatamente le finestre per evitare di essere colpito". La mattina dopo il muro del terrazzino della famiglia Gruosso è sporco di yogurt e a terra ci sono bottiglie e un sasso. "Mia moglie ha impiegato più di un’ora a eliminare le macchie dall’intonaco" racconta Gruosso. Marito e moglie sono sconvolti, perché tante volte, nel pieno della notte, la figlia raggiunge la loro camera da letto: "Ma se il sasso l’avesse colpita, la colpa di chi era?" si chiedono. In questi giorni Gruosso andrà in questura a sporgere denuncia: "La situazione è diventata insostenibile. Le videocamere di sorveglianza dell’autoscuola Elite hanno ripreso tutta la scena: è gente nuova, mai vista prima". Anche per questo il condominio al civico n.7 ha deciso presentare un altro esposto al Questore e al Comune: "Denunceremo il deterioramento della situazione già segnalata nell’esposto di quasi un anno fa". Non si sentono più al sicuro, non si sentono più a casa. "Siamo circondati e asserragliati nei nostri appartamenti". E reagire all’oppressione "diventa pericoloso, per noi e i nostri bambini". A breve fisseranno una data per la nuova riunione di condominio: "Dobbiamo valutare quali contromisure applicare, eventuali luci aggiuntive o telecamere. Ma tutto questo ha un costo enorme per noi, parliamo di decine di migliaia di euro. Vado a lavorare tutti i giorni e con il mio stipendio vorrei ristrutturare il condominio e la casa: commissionare il cappotto o i pannelli fotovoltaici. Invece devo dotarmi di sistemi di sicurezza, perché viveri qui è diventato un inferno. È assurdo". E Fabio lo racconta con rammarico; lui che è il figlio dell’integrazione. "Mia mamma è marocchina e mio padre è salernitano. Sono nato e cresciuto a Reggio ma ho vissuto l’integrazione quando questa era gestita correttamente. Una volta non c’erano ghetti, ora ne ho uno sotto casa. Spacciano, si drogano e sono molesti. Ma sono sicuro che se queste persone potessero scegliere non farebbero questa vita. Però noi non possiamo nemmeno sempre subire a testa bassa".