Erano accusati di una truffa aggravata ai danni di un uomo con deficit cognitivo, il quale avrebbe sborsato migliaia di euro per favorire l’assunzione della fidanzata come impiegata, in una azienda mantovana.
Il denaro richiesto – 13 mila euro – doveva servire per incentivare il pensionamento dell’impiegata che le avrebbe lasciato il posto in ufficio. Il fidanzato era infatti intenzionato a togliere la ragazza dal lavoro come entreineuse in un night club. Alla fine, però, dopo aver pagato quella somma, la ragazza aveva rifiutato il posto da impiegata in ufficio, decidendo di mantenere l’attività nel night club.
Erano stati denunciati un 45enne mantovano e un sessantenne reggiano abitante a Luzzara. Entrambi gli imputati, difesi dall’avvocato Andrea Rossato, sono stati assolti dall’accusa in tribunale a Mantova, nonostante la richiesta di condanna a due anni di reclusione avanzata dalla pubblica accusa. Resta invece avviato il procedimento penale, con rito ordinario, nei confronti della fidanzata, la quale è denunciata dalla sorella della parte lesa per una somma di circa 40 mila euro che l’imputata avrebbe ricevuto dall’uomo in una decina d’anni.