Rcf Arena di Reggio Emilia, hotel a costi stellari: “Sono le leggi del mercato”

Federalberghi: "Cifre da tenere in equilibrio. Libera concorrenza? Purtroppo c’è chi la sfrutta" Rino Soragni (Federconsumatori): "La speculazione esiste da sempre, ora si è amplificata"

Reggio Emilia, 12 settembre 2023 – E se il successo della Rcf Arena, nel tempo, si trasformasse in un boomerang? La domanda diventa legittima, di fronte ai prezzi delle stanze d’albergo e bed&breakfast che si sono visti nei giorni di massima affluenza, in concomitanza col concerto della star interazionale Harry Styles di fine luglio e con quello di sabato, dei Pinguini Tattici Nucleari.

L'Rcf arena ha ospitato il concerto dei Pinguini Tattici Nucleari
L'Rcf arena ha ospitato il concerto dei Pinguini Tattici Nucleari

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Conoscere tutti i brani a memoria e averli stampati nel cuore, oltre che sui poster in cameretta, non è purtroppo moneta di scambio per chi vuole pernottare nella città che ospita l’artista o la band di successo. Costretti a rinunciare, dalle lacrime di commozione si passerebbe a quelle di dispiacere, davvero un brutto biglietto da visita per Reggio.

“Dobbiamo stare attenti”, ha intimato il sindaco, Luca Vecchi, nell’ultima intervista rilasciata al Carlino, dove viene fatta una valutazione generale all’indomani dell’ultimo ‘concertone’. "Mi preme ricordare che esiste il rapporto tra domanda e offerta – ribatte la presidente di Federalberghi Reggio, Francesca Lombardini – per cui più aumenta la domanda e più aumentano i prezzi".

"Tra le attività nostre associate – precisa subito – non abbiamo rilevato nessuna speculazione, i prezzi si sono sempre mantenuti secondo quelli che sono gli equilibri in base alla richiesta: in un periodo di massima occupazione, una camera doppia può costare anche tra i 280 e i 300 euro. Lo stesso accade fisiologicamente a Milano durante la Fiera del Mobile, o in riviera ad agosto, niente di più niente di meno. Anche perché, a dirla tutta, l’effetto boomerang varrebbe anche per noi. Saremmo noi, anzi, i primi a perdere eventualmente dei clienti".

Resta il fatto che nel mare del libero mercato, le correnti non hanno padrone. "Globalmente i casi di speculazione certo esistono, ma non c’è una norma che indichi come e quanto si possano alzare i prezzi – dice Lombardini –. Altro capitolo ancora è quello dei bed&breakfast, che arrivano ad avere prezzi in linea con gli hotel. Posto che si tratta, nella quasi totalità dei casi, di appartamenti o stanze rese disponibili dai privati su Airbnb. Un libero mercato nel libero mercato".

Pure a voler giocare pulito poi, maggior affluenza chiama maggiori costi: "Un aumento di clientela comporta un aumento del personale necessario a garantire un buon servizio. Così come aumentano le utenze – spiega la presidente –. Di fatto tra il numero di ospiti e i costi che le attività devono sostenere non vige un rapporto proporzionale, ma esponenziale. E tutto questo rientra nelle dinamiche del mercato di cui parlavo prima". Un mercato che è libero, per cui se qualcuno vuole approfittarsene purtroppo non trova ostacoli sulla via.

“Le città vicine a noi, Modena e Parma, partono da prezzi base che sono già più alti – fa un altro esempio Lombardini –. Questo perché hanno un turismo, per business ma non solo, che è più attivo". Il dato che cambia la prospettiva delle attività alberghiere è l’occupazione media annua: "Se è attorno all’80% o anche sopra, si resta serenamente nell’ordine della redditività – spiega –. Se invece si rimane sempre sul 60%, com’è il caso di Reggio, siamo nell’ambito della sostenibilità, che è ben diverso. Significa che a grandi bassi, cioè periodi in cui l’affluenza è minima e i prezzi di conseguenza scendono, devono per forza seguire grandi alti, come nel caso dei concerti all’Arena, per riuscire a sopravvivere".

Al di là degli equilibri di mercato, un altro dato di fatto per Rino Soragni, presidente Federconsumatori Reggio, è che l’Arena abbia creato un precedente: starà alla gestione della struttura stessa decidere se sia positivo o negativo. "Non ho memoria recente di eventi che a Reggio abbiano richiamato dalle 50mila alle 100mila persone tutte insieme – dice Soragni –. Di sicuro l’Arena non è il fattore scatenante dell’evidente speculazione che regna dietro ai concerti, ma ha fatto esplodere il fenomeno e l’ha reso evidente".

Le cifre lievitate in corrispondenza degli spettacoli più attesi "sono un pugno nello stomaco – aggiunge –. Premesso che ovviamente queste mie valutazioni non si indirizzano all’intera categoria, ma solo a chi ha deciso di speculare sulla situazione. Si tratta di un atteggiamento che non ha nulla a vedere con l’etica e la professionalità. Anzi, è un modo per non mettere la comunità nelle condizioni di poter partecipare agli eventi".