FRANCESCO ZUPPIROLI
Cronaca

Abusi su una 13enne: allenatore di calcio femminile indagato a Rimini

La ragazzina, che l’uomo ogni tanto ospitava a casa, si era confidata con un medico: “Ho una relazione col mister”. Per lui ordinanza di divieto di avvicinamento

Un allenamento di calcio femminile, foto generica

Un allenamento di calcio femminile, foto generica

Rimini, 21 novembre 2023 – Non potrà più avvicinarsi e avvicinarla in alcun modo. Nessun contatto tra la piccola atleta 13enne e l’allenatore di calcio, un riminese di trent’anni più grande, che è ora accusato di averla abusata sessualmente. Il mister, attivo nel settore giovanile femminile di una società in provincia di Forlì-Cesena, è ora indagato per violenza sessuale su una minore di 14 anni e oggi per lui è arrivata la notifica della misura cautelare del divieto di avvicinamento su ordine del gip del Tribunale di Rimini.

È questo il momentaneo punto di arrivo di un’indagine, coordinata dal pm Davide Ercolani, che si propone di continuare a scavare su quella presunta relazione consenziente che la baby calciatrice avrebbe intrattenuto con l’allenatore 43enne. Un vaso di Pandora di cui i carabinieri forse non hanno ancora visto tutto, dopo che lo scorso luglio la Procura si era mossa su input della denuncia-querela presentata dalla madre della ragazzina, anch’ella residente in provincia di Rimini. Ma nulla sarebbe emerso se a fine luglio il primo a sapere non fosse stato il medico del reparto di Neuropsichiatria infantile dell’ospedale Infermi di Rimini, dove la ragazzina ora 14enne dopo essersi sottratta a un esame ginecologico ha poi confidato al medico del reparto di aver avuto e di intrattenere ancora una relazione affettiva con il proprio allenatore di calcio. Con il ‘mister’, un uomo di trent’anni più grande che comunque non aveva fermato i propri impulsi sessuali, arrivando persino – stando a quanto riferito dalla ragazzina – a consumare con lei un rapporto sessuale completo e consenziente.

Un racconto tagliente come delle lame se pronunciato da una ragazzina appena 14enne, con un passato recente di problemi di salute psicologica per cui proprio l’allenatore indagato si era inizialmente proposto come faro nel buio: una relazione positiva per aiutare l’adolescente a gettarsi alle spalle il proprio momento più buio. Così sarebbero nati secondo le indagini rapporti sempre più stretti tra il mister 43enne e la propria allieva, con la quale in assoluta tranquillità l’uomo si sarebbe trovato da solo, arrivando a passare diverse notti insieme nella casa del 43enne in provincia di Rimini. Ed è sempre qui, stando all’impianto accusatorio, che i due avrebbero avuto almeno un rapporto sessuale completo, a maggio, quando la ragazzina aveva ancora 13 anni.

Ma non è finita qui. Le indagini hanno permesso anche di appurare frequenti scambi di messaggi da parte del mister – difeso dall’avvocato Francesco Vasini – e la ragazzina – rappresentata dall’avvocato Tiziana Casali –. Chat in cui era emerso, dopo la visita ginecologica boicottata dalla baby calciatrice, l’insistente invito da parte del 43enne a non svelare mai di aver avuto con lui un rapporto sessuale o sarebbe finito in carcere. Ritenuto dunque il pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento della prova, la Procura e il gip hanno ritenuto sufficientemente soddisfatte le esigenze cautelari del caso applicando nei confronti dell’indagato il divieto di avvicinamento a meno di 500 metri dalla vittima e dai luoghi da lei frequentati.