
Addio a Cavallaro, una vita spesa per gli altri
È stato un uomo di grande saggezza e umanità, in prima fila nella vita cittadina, fedele ai principi di fraternità, che ha ben coniugato col suo essere cattolico, anche mettendo in campo svariate iniziative a favore degli ultimi. Il ragioniere Pietro (Piero) Cavallaro, 83 anni, per undici anni difensore civico di Riccione, nonché cofondatore di varie associazioni di volontariato, è spirato martedì, dopo aver combattuto contro la sua malattia. Dotato di grande spirito e forza, pronto alla battuta, con la sua risata a volte ironica, che esplodeva anche di fronte alle difficoltà, ha speso la sua vita donando il tempo libero a chi era in difficoltà.
Nato ad Aci Catena il 25 luglio 1940, si era trasferito a Riccione nel 1961 in cerca di lavoro. Appena arrivato non è stato tutto facile, ma la sua determinazione l’ha portato a superare ogni scoglio, anche quando gli veniva negato l’affitto perché proveniente dal sud. Dopo aver lavorato in banca, è stato impiegato negli studi notarili di Leziroli, Pelliccioni e Colucci. In primo piano c’era sempre la sua famiglia, l’adorata moglie Mariella, deceduta pochi anni fa, e i figli Davide, Amanda e Sara, ai quali si è aggiunto Gennaro, avuto in affido a 7 anni. Scelta quest’ultima maturata nel frequentare Don Oreste Benzi. Cavallaro infatti si era reso conto dell’emergenza che solo in regione riguardava 10mila minori in orfanatrofio. C’era poi l’impegno nel sostenere il progetto umanitario avviato dall’ex sindaco Daniele Imola per portare aiuti e sostenere i bimbi del popolo Saharawi, oppresso dal governo del Marocco. Con alcuni amici, tra i quali Iglis Selvagno, don Piergiorgio Terenzi, allora parroco di San Lorenzo, partecipava a un gruppo di preghiera, andato avanti fino a poco tempo fa. Era occasione per riflettere anche sul sociale, da qui la mobilitazione nella ricerca degli alloggi per famiglie indigenti.
Occhio pure ai giovani. Cavallaro con gli amici, compreso don Giovanni Tonelli, nel 1981 è stato cofondatore della cooperativa culturale Comunità Aperta dalla quale è nata Radio Icaro e tante altre iniziative che miravano all’aggregazione giovanile. Poi l’impegno come difensore civico. A volerlo in municipio era stato il sindaco Terzo Pierani, che a fine mandato aveva perfino fatto una consultazione tra i riccionesi, proponendo cinque nomi. Le preferenze andarono a Pietro, che mantenne quella carica anche nella successiva giunta guidata dal sindaco Massimo Masini e in quella di Imola. Stava giornate intere in ufficio per risolvere anche le questioni più piccole. Cavallaro nel frattempo partecipava alle missioni benefiche pro popolo albanese, tramite l’associazione Amici dell’Albania co-fondata con Jimmy Monaco, il chirurgo Antonio Manzo, Suor Licia e altri.
Il web ora è invaso da centinaia di messaggi di cordoglio. Così la sindaca Daniela Angelini: "Pietro non chiedeva ma dava. Riccione oggi ne piange la scomparsa, ma credo che il sentimento prevalente, unitamente al dolore per la perdita di un uomo eccezionale, debba essere quello della riconoscenza. Pietro diceva: la nostra è una città ricca, vorrei che una parte di questa ricchezza fosse usata per i più poveri, deboli ed emarginati, ma senza fronzoli e cerimonie. Come sindaca lavorerò per onorarne la memoria". Le esequie si terranno domani nella chiesa della Pentecoste, dove stasera alle 20 si terrà la veglia di preghiera.
Nives Concolino