
"Ambulatori condivisi in ospedale"
Dopo il rincorrersi di voci sull’ipotesi di una dismissione definitiva del Pronto intervento di Cattolica, il taglio di posti letto e il trasferimento di ambulatori specialistici, arriva la risposta dell’assessore regionale alla Salute Raffaele Donini all’interrogazione del consigliere Matteo Montevecchi. Donini spiega che "l’idea di perseguire un nuovo modello organizzativo del Primo intervento di Cattolica è nata nel 2021". Questo perché "si è aggravata la difficoltà di reperire medici specialisti o specializzandi nonostante siano stati indetti 5 concorsi pubblici e 5 mobilità esterne con esiti non soddisfacenti. Tale criticità nell’immediato avrebbe determinato una parziale riduzione dell’orario di apertura e, nel medio termine, la chiusura del Primo intervento". Tuttavia, in questo senso l’analisi dei flussi turistici, nonché la "posizione logistica di cerniera con le Marche hanno orientato la volontà dell’Ausl di garantire la continuità attraverso soluzioni diverse", dice l’assessore regionale. Da qui, nella primavera 2022 è stato emesso un primo interpello ai medici di continuità assistenziale per l’attività di Pronto soccorso e Primo intervento. I medici reclutati "sono stati formati e dall’1 luglio fino all’1 ottobre 2022 è stata garantita la copertura h24 con personale medico convenzionato di continuità assistenziale con supervisione di un medico libero professionista, di giorno, e personale dipendente dei reparti ospedalieri, di notte. Nessun riscontro di declassamento né organizzativo né di attività del Primo intervento a Cattolica". Stando a Donini "non risulta alcuna richiesta formale da parte della casa di cura Montanari di Morciano all’Ausl per l’ampliamento di ulteriori 40 posti letto convenzionati", come prospettato nell’interrogazione. Infine, l’assessore specifica come "con la realizzazione di 16 posti letto dell’Osco all’interno dell’ospedale è stata rivista la dislocazione di tutta l’attività ambulatoriale del presidio in un’ottica di ottimizzazione degli spazi, consentendo la condivisione degli ambulatori da più specialisti". In particolare, per attività ambulatoriali a prenotazione Cup "sono stati individuati spazi nell’area adiacente all’ospedale, mantenendo nella struttura l’attività specialistica". Una relazione che tuttavia non soddisfa Montevecchi: "Come può Donini non ritenere depotenziato un Primo intervento gestito da medici di continuità assistenziale? Per il trasferimento esterno di attività ambulatoriali Cup ritengo necessario il mantenimento all’interno del presidio. La risposta fissa il presente senza chiarire il futuro. Se si intende mantenere l’ospedale serve costruire una nuova ala per aggiungere posti letto e spazi per le specialistiche".
Francesco Zuppiroli