Baby Gang, arrestato il rapper incubo della Riviera

In manette Baby Gang, già punito con il foglio di via dalla questura di Rimini. Sul web scriveva: "Vado a fare i furti a Riccione"

Baby Gang, rapper di origine marocchina

Baby Gang, rapper di origine marocchina

Rimini, 21 gennaio 2022 - «Cella 2»: così si intitola una delle sue hit più famose, in cui racconta del periodo di detenzione nel carcere minorile ‘Cesare Beccaria’. Alla fine il 20enne Zaccaria Mouhia, alias Baby Gang, trapper di origine marocchina che la scorsa estate aveva fatto parlare di sé anche in Riviera, dietro le sbarre ci è tornato per davvero, nonostante avesse il coraggio di cantare "i carabinieri e la polizia non mi fanno niente". I militari dell’Arma lo hanno smentito mercoledì scorso, quando si sono presentati a casa sua per arrestarlo e portarlo in carcere. In manette sono finiti anche altri due giovani, tra cui un secondo rapper, il marocchino di 20 anni Neima Ezza, e un 18enne. Il terzetto è ritenuto responsabile di quattro rapine commesse ai danni di ragazzi a Milano e a Vignate.

Baby Gang: "Ho cambiato vita, vivo di musica" Baby Gang, che nelle sue foto di Instagram posa con pistole, mitragliatori e passamontagna, è una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine riminesi, sopratutto dopo lo scorso agosto, quando alcune sue dichiarazioni avevano sollevato un vero e proprio putiferio. Il trapper era sbarcato in provincia il 21 agosto. Doveva salire sul palco del Byblos di Misano per un concerto, ma l’evento era stato annullato in quanto la discoteca era stata colpita da un provvedimento di chiusura per aver violato le norme anti-Covid. Baby Gang si era fiondato sui social e lì si era sfogato con i suoi follower. "Ancora una volta per cause che non dipendono da me il live è stato annullato. Questo vuol dire che da oggi in poi tornerò a zanzare (ovvero derubare, ndr) i turisti in spiaggia a Riccione perché altrimenti non vado avanti". La notte stessa, nelle strade della Perla Verde, succede il finimondo. Un’orda di giovani (alcuni dei quali giunti in città per il concerto) si riversa nelle strade e semina il panico, saltando sulle macchine, spaccando finestrini, distruggendo specchietti e rovesciando bidoni, prima dell’arrivo dei carabinieri. Tempo qualche ora, e Zaccacaria, su Instagram, prende le distanza dai ‘barbari’.

"Vengo a Riccione da quando avevo 12 anni, non mi permetterei mai di fare cose del genere ad un luogo così bello". Troppo tardi, però, perché ormai la frittata era fatta. Il 25 agosto arriva il foglio di via, emesso dal questore di Rimini Francesco De Cicco, che mette al bando il trapper da Rimini, Riccione, Bellaria, Misano e Cattolica per tre anni. Una vita al limite, quella di Baby Gang, il giovane marocchino originario della periferia di Sondrio che nelle sue canzoni racconta soprattutto storie ‘di strada’, tra droga, microcriminalità e rapine. Una vita di cui è sempre andato fiero, tanto da intitolare il suo ultimo album Delinquente . Storie che però non sono solo finzione, tant’è che oggi Zaccaria, insieme ai suoi complici, è accusato di aver messo a segno quattro rapine. Le giovani vittime lo scorso maggio erano state bloccate a Milano e colpite con pugni al petto e con schiaffi prima di essere derubate delle rispettive collanine d’oro. A luglio, infine, a Vignate, due persone erano state avvicinate da due giovani, di cui uno armato, che avevano rubato loro denaro, auricolari e le chiavi dell’auto perché non li seguissero.