
Bellaria, la rabbia dei residenti per i rumori durante le feste. Il sindaco: "Ma non spacciamole per rave party"
Non c’è estate senza musica, e non c’è musica senza qualche discussione sul suo volume. A Bellaria Igea Marina, nell’area verde dell’ex Fornace, il tema del momento è proprio il livello alto dei decibel durante le serate. Due le date già svolte – il 30 maggio e lo scorso venerdì – che hanno fatto storcere il naso a più di un residente. E sui social, in particolare nei gruppi Facebook di quartiere, si è aperto il dibattito: è giusto sacrificare la quiete per qualche ora di festa? "Parlare di ‘troppa musica’ è eccessivo. Gli eventi alla Fornace, come quello dell’altra sera, si tengono ogni tre settimane - risponde il sindaco Filippo Giorgetti - Non siamo davanti a un rave settimanale, ma a quattro appuntamenti da qui a fine agosto". I prossimi eventi sono in calendario per il 4 e il 18 luglio, il primo e il 22 agosto. Date, insomma, ben distanziate. "Contatteremo gli organizzatori – annuncia Giorgetti –, per fare il punto sia sulla gestione del suono che sul tema della vigilanza, così da prevenire eventuali tensioni. Se vogliamo una città a misura di giovane, dobbiamo accettare che loro qualche rumore lo facciano. Non possiamo pensare che a mezzanotte siano tutti a letto e in pigiama".
La riflessione del primo cittadino si allarga: "Ci sono momenti per le famiglie, spazi per i bambini, ma se vogliamo davvero essere una città inclusiva dobbiamo trovare anche tempi e luoghi per la gioventù". Il riferimento corre anche ad altri eventi contestati, come il recente Bim Triathlon, colpevole – secondo alcuni – di aver bloccato il traffico cittadino: "Se vogliamo eventi belli, con un target specifico, dobbiamo sapere che comportano piccoli disagi. Ma non possiamo cercare alibi per non fare le cose". E sulla scelta della Fornace come location, il sindaco è netto: "È un contenitore fuori dalla città, il meno impattante possibile. Se anche lì ci sono problemi, allora cos’altro possiamo proporre?". L’appello finale si fa quasi pedagogico: "Se continuiamo a giudicare, schiacciare, stigmatizzare i giovani, il divario tra noi e loro si allarga – sostiene il sindaco –. Non possiamo applicare ai ragazzi gli schemi mentali degli adulti o degli anziani. Se non costruiamo un ponte tra generazioni, rischiamo di perderli. Il problema dell’inquinamento acustico esiste ma diamogli la giusta dimensione". Una città viva o una città silenziosa? A Bellaria Igea Marina la risposta, forse, passa dal volume giusto.
Aldo Di Tommaso