Rimini, cornate al parco: "Bloccate quel capriolo"

La testimonianza di una guardia ambientale: "L’animale è aggressivo, mi ha colpito e sono stato costretto ad andare all’ospedale". Ferita una ragazza

Il capriolo nel parco tra il vecchio ponte romano e l’area ai piedi del centro studi

Il capriolo nel parco tra il vecchio ponte romano e l’area ai piedi del centro studi

Rimini, 1 agosto 2023 – Sportivi e signore presi a cornate in un parco pubblico. La presenza del capriolo nel parco in città compreso tra il vecchio ponte romano all’altezza della statale e l’area verde ai piedi del centro studi sta diventando settimana dopo settimana sempre meno ‘romantica’.

Sono anzi le testimonianze di aggressioni ad aumentare in modo sensibile. C’è chi va a passeggiare con il cane e viene ’caricato’ dal capriolo, a chi vorrebbe fare jogging ed invece si ritrova a scappare, ma senza scampo, perché l’animale corre più veloce.

"Io sono tra quelli presi di mira dal capriolo – racconta Davide Ugolini –. Sono una guardia ambientale e la prima volta facevo jogging di mattina presto, era l’alba. A un certo punto dietro di me c’era il capriolo. Mi sono fermato, non gli ho dato le spalle. Indietreggiavo lentamente ma il capriolo non aveva alcuna intenzione di lasciarmi andare. È stato inutile anche urlargli. Infine m ha caricato e sono dovuto andare al pronto soccorso a farmi medicare. Ho chiamato il Cras, il centro di recupero animali selvatici, raccontando la cosa per un intervento, ma non è accaduto nulla. Poco tempo dopo sono tornato nel paro in bici. Ho visto l’animale lontanissimo, ma quando mi ha visto ha cominciato a puntarmi e correre. Ho evitato il contatto solo perché ero in bici".

Per Ugolini l’aumento di aggressioni nelle ultime settimane, dopo che l’animale è nel parco da circa un anno, non sarebbe casuale. "Per quanto ho visto i caprioli sono due, e se è così significa che stanno cercando di riprodursi e difendere il territorio. Ma siamo in un parco pubblico e questo crea un pericolo per chi passa nella zona".

Anche per Fabio Bacchini un incontro ravvicinato. "Ci siamo salvati solo perché ci siamo rifugiati sulla statale per non farci colpire dalle corna. Eravamo in tre, erano circa le sei del mattino ed eravamo andati a correre".

Quando Bacchini ha raccontato la propria esperienza sui social, "mi hanno scritto in diversi, anche una ragazza di Modena che stava camminando con il cane. A lei andata peggio con una ferita profonda nella coscia. Anche un signore si è fatto male al ginocchio".

Le segnalazioni aumentano di settimana in settimana soprattutto tra coloro che vivono il paro al mattino presto e alla sera, nelle ore meno calde della giornata. C’è chi lamenta escoriazioni alle mani nel tentativo di difendersi e chi dice di avere cercato di prendere il capriolo per le corna per non farsi fare del male. "Spero – aggiunge Bacchini – che qualcuno faccia qualcosa. Cosa accadrebbe se invece di un adulto o uno sportivo ci fosse un bambino o un anziano?".