
"Le tartarughe non votano", dunque "aiutate le tartarughe" dice Sauro Pari presidente di Fondazione Cetacea a pochi giorni dalla presentazione della petizione per salvaguardare la sede di Cecatea a ridosso della ex colonia Bertazzoni.
Come annunciato pochi giorni prima dell’asta comunale che metteva in vendita l’intero immobile (inclusa la struttura esterna alla ex colonia oggi occupata dalla Fondazione), Cetacea intende chiedere il sostegno dei cittadini per garantirsi un futuro nello stabile occupato oggi, affacciato sulla spiaggia della zona sud. La prima asta pubblica per la vendita delle Bertazzoni è andata deserta. Il Comune ha già dato indicazioni per fissare una seconda asta pubblica con un valore inferiore del 5% rispetto ai 9 milioni di euro iniziali.
La Fondazione continua a chiedere la possibilità di rimanere dove è oggi "in una sede in cui abbiamo speso per adeguare i locali alle attività che svolgiamo". Se la giunta volesse proseguire nel suo intento di vendere l’immobile, Cetacea ha chiesto di scorporare dall’asta l’attuale edificio oggi occupato, così da consentire all’ospedale delle tartarughe di rimanere dov’è.
"La nostra richiesta non ha alcun colore - premette Sauro Pari -. Come ci tengo a ripetere, le tartarughe non votano. Siamo disponibili a dialogare con tutti, visto che in questa situazione non esistono bandiere, ma solo il benessere delle tartarughe. La prossima settimana avvieremo la petizione in diverse modalità. Sarà possibile dare il proprio sostegno on-line, oppure venire qui in sede a firmare. Inoltre ci saranno attività in città dove si potrà contribuire alla petizione".
a.ol.