
Giovanni Frattini, 21enne di San Giovanni in Marignano
Da San Giovanni all’olimpo italiano del giavellotto. La distanza è di 83 metri e 61 centimetri, quelli lanciati da Giovanni Frattini sabato scorso a Modena. Ai Campionati italiani di società, è nata una stella ed è marignanese. Quell’83.61, infatti, oltre a valere la vittoria di serata, è anche la seconda misura italiana di sempre dopo l’84.60 di Carlo Sonego nel 1999. Per l’atleta, che ha 21 anni, un miglioramento di quasi sei metri rispetto al suo precedente record personale. Un progresso straordinario.
"Una serata fantastica, ancora fatico a realizzare – racconta proprio Frattini –. Non era cominciata affatto bene, col 72.06 e poi il nullo nei primi due lanci. Faticavo con la rincorsa. Dal terzo, però, ho ritrovato ritmo e buone sensazioni e quando ho visto quell’81.53 non ci potevo credere". Già, perché l’atleta ha passato il muro degli 80 metri per ben tre volte, sabato scorso. "Al quarto lancio ho fatto 83.61 e la gioia è tanta, devo dire. La speranza di migliorarmi c’era, ma così è davvero tanto. In più all’ultima gara della stagione. Una bella chiusura". L’atletica italiana lo ha sommerso di complimenti, così come gli amici e chi ne segue l’attività giornaliera. La sua è un’impresa da ricordare, ma il bello è che arriva da parte di un ragazzo ancora giovanissimo con prospettive di crescita interessanti.
"Sono complimenti che fanno piacere, non c’è dubbio – ammette Frattini –. Sono arrivati dal presidente della Federazione italiana di atletica leggera, Stefano Mei, ma anche da tante altre persone che mi hanno scritto. È un bel momento e lo vivo in pieno". È il futuro? Il programma è già scritto. "In calendario c’è la preparazione invernale, poi le prime gare a febbraio 2025. L’obiettivo è confermarmi e poi anche migliorare, magari puntando al record italiano e ai Mondiali di Tokyo. Le buone misure arrivano se si lavora bene. I sogni? Beh, è naturale dire Olimpiadi e medaglie. Per chi fa atletica sono al primo posto in assoluto". Per l’atleta cresciuto nella Nuova Polisportiva Consolini l’ascesa è impressionante, da San Giovanni al tetto della disciplina.
"Ho iniziato a interessarmi di atletica ai tempi delle medie, dopo i Giochi della gioventù. Col tempo mi sono avvicinato al giavellotto e mi sono subito trovato bene. A un bambino io dico di provare con l’atletica. Qui c’è spazio per tutti, a seconda delle caratteristiche singole personali. È il bello del nostro sport".