Impennata di casi Covid a Rimini, lunghe code per i tamponi

In due settimane contagi aumentati del 50 per cento. Caos al drive through all’ospedale, fino a due ore di attesa per sottoporsi ai test

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Di nuovo le file chilometriche e la strada che porta all’ospedale paralizzata dal traffico. I casi di contagio sono in aumento, puntuali sono tornate anche le code per fare il tampone. Tra le proteste per le lunghe attese, fino a due ore, e litigi tra chi rimprovera all’altro di saltare la fila.

La situazione negli ultimi giorni è tornata a essere quella caotica di dicembre e gennaio, quando il virus aveva rialzato la testa a causa della variante Omicron. Nell’ultima settimana, tra il 14 e il 20 marzo, i nuovi casi di positività al Covid nel Riminese sono stati 1.770. Erano stati 1.301 nella settimana precedente, 1.140 in quella compresa tra il 28 febbraio e il 6 marzo. In due settimane i nuovi contagi nella nostra provincia sono aumentati di oltre il 50 per cento. E’ l’effetto della nuova variante Omicron 2. "La maggior parte dei positivi – spiega Franco Borgognoni, a capo dell’unità operativa di igiene e sanità pubblica di Rimini – sono persone non ancora vaccinate, in particolare tra i bambini, ragazzi e adulti sotto i 50 anni. Ma riscontriamo diversi positivi anche tra i vaccinati". Fortunatamente all’aumento dei casi non si è accompagnato per ora anche un incremento dei ricoveri. Attualmente "i pazienti Covid ricoverati all’ospedale ’Infermi’ sono 26 (di cui 7 in terapia intensiva) e ne abbiamo altri 6 presso la casa di riposo ’Galli’ a Cattolica – conferma Francesca Raggi, la direttrice del presidio ospedaliero di Rimini – I nuovi ricoveri nell’ultima settimana si contano sulle dita di una mano. Moltissimi nuovi positivi sono asintomatici o con sintomi molto lievi". Ieri i nuovi casi segnalati sono stati 180, i guariti solo 60. Purtroppo c’è stato un’altra vittima tra i positivi: una donna di 82 anni di Rimini.

Con l’aumento dei casi sono ritornate le file per fare i tamponi. Anche perché ora non è più possibile sottoporsi al test gratuitamente in farmacia, e molti si affidano ai test dell’Ausl, per i quali serve la prescrizione del medico. "Questo è uno degli elementi che sta provocando le file – continua Borgognoni – Un altro è il fatto che nel frattempo abbiamo deciso di chiudere un paio di drive through: quello lungo la supestrada vicino al Toys (di fianco all’hub vaccinale) e l’altro a Novafeltria". Le uniche postazioni per i tamponi sono quella all’ospedale e l’altra a San Giovanni in Marignano. "Si sta monitorando costantemente la situazione – assicura Mattia Altini, il direttore sanitario dell’Ausl – Siamo pronti a intervenire e riaprire alcuni drive through, se la situazione lo richiederà a fronte di un aumento dei contagi".

Manuel Spadazzi