"Amareggiati e pugnalati dalla giustizia italiana". E’ un dolore che non si spegne, quello di Claudio e Lella, i genitori di Giuseppe Tucci, il vigile del fuoco di 34 anni ucciso dopo una lite avvenuta fuori dalla discoteca Frontemare di Rimini, l’11 giugno del 2023. L’aggressore di loro figlio, l’ex buttafuori albanese Klajdi Mjeshtri, venerdì scorso è stato condannato dal gup di Rimini Vinicio Cantarini a 12 anni di reclusione. Per il tribunale, l’omicidio del vigile del fuoco - colpito da nove pugni - non fu volontario, ma preterintenzionale. Quella pronunciata in aula a Rimini non è certo la sentenza che i genitori e i parenti di Tucci si aspettavano. Rabbia e amarezza si mescolano, trasformandosi in uno sfogo sui social.
"Siamo brave persone, gente onesta - scrive la mamma Lella su Facebok - non eravamo mai entrati nell’aula di un tribunale. Non cercavamo una vittoria ma che venisse riconosciuta una pena esemplare" per una persona che si è accanita "come un Hulk su nostro figlio". Un ragazzo "che amava la vita e lo dimostrava ogni giorno con il suo lavoro che era quello di aiutare il prossimo". "Non abbiamo optato per processi mediatici - prosegue la mamma del vigile del fuoco - dando fiducia alla giustizia, ma quando ti trovi a combattere una guerra con i potenti è sicuro che è già persa. Mi dispiace, perché Giuseppe aveva stima e credeva nella giustizia". Poi una considerazione, amara e dolorosa. "Figlio mio ci è rimasta solo rabbia e delusione. La tua vita vale solo 12 anni di carcere per chi senza pietà si è accanito contro di te a mani nude senza darti la possibilità di difenderti. Oggi sei morto per la seconda volta, questa volta per mano della legge italiana".
Quasi scontato il ricorso davanti alla Corte d’Appello, con i genitori di Tucci che hanno già annunciato di essere pronti "ad andare avanti" nella loro battaglia. Richiesta che potrebbe essere avanzata anche dagli stessi difensori di Mjeshtri, gli avvocati Massimiliano Orrù e Piero Ippoliti, che pur ritenendosi soddisfatti dalla sentenza, hanno ritenuto "che 12 anni sono molti per un omicidio preterintenzionale". il pm Davide Ercolani aveva chiesto per il buttafuori il massimo della pena per omicidio volontario aggravato.