REDAZIONE RIMINI

Le due facce di Mjeshtri Da arbitro a buttafuori, i colleghi dicono di lui: "Ha un’indole violenta"

Il 28enne fino al 2019 dirigeva le gare di calcio giovanile a Pesaro, poi la sicurezza nei locali e un precedente episodio di lesioni. Pare frequentasse anche le palestre di boxe, ma lui nega .

Le due facce di Mjeshtri Da arbitro a buttafuori, i colleghi dicono di lui: "Ha un’indole violenta"

Albanese di origine, ma in Italia da oltre vent’anni. Il classe 1995 Klajdi Mjeshtri, accusato dell’omicidio del vigile del fuoco Giuseppe Tucci, sembra un ragazzo di 28 anni qualsiasi, scorgendo i suoi profili social. Alto, muscoloso, un ragazzone ben piazzato di 120 chili con il fisico statuario ricoperto di tatuaggi. Un giovane descritto come socievole da chi lo conosce: "rispettoso dei ruoli e delle regole, sensibile sotto la scorza dura", lo ricorda il ’giro del calcio’ dove Klajdi ha gravitato per anni fino a qualche tempo fa, in qualità di arbitro per le categorie giovanili della provincia di Pesaro-Urbino. Lui che dal 1999 è residente a Fano.

Un capitolo, quello del calcio, che Klajdi aveva chiuso nel 2019, per portare avanti altri impegni e passioni, tra cui proprio l’impiego come addetto alla sicurezza dei locali, ruolo che rivestiva da circa un paio di anni. Un giovane marchigiano d’adozione, ma anche molto vicino alla Riviera romagnola perché legato sentimentalmente a una ragazza riminese. Quella fidanzata per cui, almeno inizialmente, sabato sera sarebbero insorti i primi screzi tra Klajdi e Giuseppe Tucci, prima che il buttafuori 28enne aggredisse il vigile del fuoco sino a ucciderlo con calci e pugni. Ma cosa abbia spinto il giovane albanese a portare a termine un pestaggio tanto brutale ancora non è chiaro. Forse la fidanzata infastidita, forse il presunto atteggiamento molesto di Tucci, reiterato quando una seconda volta la vittima 34enne in stato di alterazione alcolica ha tentato di rientrare al Frontemare apostrofando e minacciando il buttafuori con cui aveva discusso appena una ventina di minuti prima.

Klajdi tuttavia in passato, nonostante risulti incensurato e perciò con la casella giudiziaria immacolata, aveva già avuto a che fare con le forze dell’ordine, per un episodio di lesioni all’interno di un locale dove "faceva il buttafuori nonostante non avesse il tesserino (condizione che l’indagato nell’interrogatorio ha ribadito essersi verificata anche al Frontemare, ndr)". A pesare sulle spalle del 28enne poi ci sono anche alcune versioni di colleghi dell’ambiente della sicurezza che lo ritrarrebbero come una persona con "spiccata indole violenta" e "nervosa", con una presunta aggressività anche nei confronti dei clienti.

Elementi questi che saranno ancora oggetto a lungo delle indagini della Procura a carico di Mjeshtri, che nel frattempo rimarrà in custodia cautelare in carcere, così come disposto dal gip, che ha rigettato la richiesta della difesa del giovane degli arresti domiciliari. La difesa però nel frattempo ha già annunciato il ricorso al Tribunale della Libertà per ribaltare la misura. Klajdi, infine, pare abbia colpito Tucci con estrema violenza e le abilità di chi è solito frequentare le palestre di boxe, come è stato supposto, sebbene rispetto a questo aspetto l’indagato abbia negato sia conforme alla verità.

Francesco Zuppiroli