REDAZIONE RIMINI

L’effetto della sentenza. Separati dall’Imu. Perso mezzo milione sulle seconde case

Per la Corte Costituzionale è possibile avere più immobili con esenzione ll Comune fa i conti e trova un buco nelle entrate tributarie. Verifiche in corso per stanare chi ne approfitta senza averne diritto .

Per la Corte Costituzionale è possibile avere più immobili con esenzione ll Comune fa i conti e trova un buco nelle entrate tributarie. Verifiche in corso per stanare chi ne approfitta senza averne diritto .

Per la Corte Costituzionale è possibile avere più immobili con esenzione ll Comune fa i conti e trova un buco nelle entrate tributarie. Verifiche in corso per stanare chi ne approfitta senza averne diritto .

Separati, ma con lo stesso importo Imu da pagare. Un bene per gli ex coniugi, un male per le casse comunali che solo quest’anno stimano di avere perso circa mezzo milione di euro di incassi. La rivoluzione nel pagamento Imu la si deve a una sentenza della Core Costituzionale, la 209 del 2022. A cambiare è il concetto di abitazione principale. Mettiamo che una coppia decida di separarsi e possa contare su più immobili. In precedenza c’era l’abitazione principale e la seconda casa su cui i Comuni contavano in incassi in matteria di Imu ben più pesanti. In riviera i municipi sanno quanto possono pesare in materia di tributi le seconde case dei turisti che qui trascorrono le vacanze. Ma la sentenza scombina i piani. Cambia il concetto di abitazione principale e di colpo quel maggior incasso sulla seconda casa svanisce dalle casse comunali.

La sentenza ha dichiarato l’illegittimità dell’articolo 13 comma 2 decreto legge 201/11 nella parte in cui richiede, ai fini dell’agevolazione Imu, che l’immobile sia utilizzato come abitazione principale non solo dal soggetto, ma anche dal suo nucleo familiare.

Di fatto il pronunciamento dei giudici ridefinisce l’abitazione principale, a prescindere dalla residenza e dimora degli altri componenti della famiglia. L’esenzione Imu deve quindi essere riconosciuta anche alle persone riunite in matrimonio o in unione civile che vivono in immobili diversi, dove hanno dimora abituale e residenza anagrafica, per ciascuno dei rispettivi immobili, sia se ubicati nello stesso comune, sia se in comuni diversi. Dunque anche la seconda casa al mare non è più un buon incasso per i municipi.

A partire dal 20 ottobre 2022 non è più richiesto il pagamento dell’Imu come seconda casa al coniuge residente, che vi dimori abitualmente, mentre l’altro vive in un altro immobile in precedenza individuato come unica abitazione principale per tutto il nucleo familiare. A Palazzo Garampi si sono accorti di cosa ha comportato la sentenza guardando gli incassi Imu della prima rata versata a giugno di quest’anno a parità di contribuenti. Le riduzione complessiva si aggira sui 930mila euro, una cifra che tiene conto anche di minori entrate dovute alla contrazione dei versamenti degli anni precedenti legata a eventi non preventivabili, come fallimenti o situazioni simili. Quelle relative all’effetto della sentenza si aggirano sul mezzo milione circa.

Ma in municipio temono che ci sia anche chi fa il furbetto per evitare le rete Imu più pesanti sulla seconda casa e si ‘divida’ solo sulla carta perché in realtà la seconda casa tale rimane e viene utilizzata dall’intera famiglie. Così l’amministrazione comunle ha alzato il livello dei controlli per far sì che questa nuova interpretazione della norma non presti il fianco a irregolarità, a condotte fraudolenti e richieste di esenzioni e di rimborsi senza averne diritto.

Andrea Oliva