
Niente muro da Ravenna a Rimini "Il problema è nel parco eolico sud"
"Il nostro parco eolico, Romagna 1 da Ravenna a Rimini, non diventerà un ’muro di Berlino’ sul mare tra Italia e Croazia: si potrà passare in barca tra le turbine in tutta sicurezza". E’ la replica che Alberto Bernabini, general manager dell’azienda ravennate Qint’x, da cui è nato il progetto per le energie rinnovabnili Agnes Romagna 1, ha inviato al presidente del Club Nautico di Rimini. Ieri Gianfranco Santolini, ’spalleggiato’ dall’assessore alla Blu economy Anna Montini, aveva parlato di "nuovo muro di Berlino che renderà problematico il transito di barche tra Italia e Croazia, e pericolosissimo il rientro nei porti di pescherecci e diportisti in caso di burrasca, perché costretti a deviazioni di venti miglia nautiche per trovare un varco nel parco eolico Romagna 1". "Ci tengo a far presente – prosegue Bernabini – che tra le turbine c’è una distanza di ben 1,6 km, la distanza tra le turbine fa sì che il parco sia assolutamente attraversabile in sicurezza". "Situazione diversa per il parco di Rimini – aggiunge Bernabini – che ha un’interdistanza tra le turbine di appena 0,680 km. Soli 680 metri tra 2 turbine creano un vero muro perché ne impedisce l’attraversamento. Come voi sapete le Capitanerie di porto richiedono di navigare ad una distanza di 500 metri dagli oggetti, quindi passare attraverso due oggetti distanti 680 metri non è consentito, oltre a essere estremente pericoloso in caso di tempesta". Se è così, il muro ’si sposta’ da Rimini a Cattolica. Ma è auspicabile che tra i gruppi di pale vengano lasciati degli ampi ’corridoi’ di transito. Su centrali eoliche e rigassificatori interviene anche Sauro Pari, presidente Fondazione Cetacea: "Fino a pochissimo tempo fa si parlava solo di un impianto eolico ma poi, misteriosamente, quello di Ravenna si è spostato fino ad interessare Cesenatico, Bellaria e Rimini. C’è un paradosso evidente. Da Ravenna partono parallelamente due progetti: uno che comprende eolico, fotovoltaico, captazione di CO2, produzione di idrogeno che è in attesa di Via e l’altro, già in fase avanzata del rigassificatore". "Ma sono macchine distruttrici dell’ambiente – continua Pari –: l’equilibrio biologico salta". E lancia "una proposta al governatore Bonaccini, Commissario straordinario del governo per i rigassificatori: la Regione promuova l’attivazione di gruppi regionali di investitori nei progetti di impianti per l’energia pulita. E proponga ai cittadini di entrare fra gli investitori: sarebbe una garanzia per il controllo degli impianti".
Mario Gradara