REDAZIONE RIMINI

Scontro sull’automedica: "Paziente soccorso in ritardo". L’Ausl: "Tempi nella norma"

Lo Snami punta il dito su un intervento a Bellaria dove per un uomo in pericolo di vita il mezzo avrebbe impiegato 25 minuti per arrivare. La smentita: "Ce ne ha messi 12".

Scontro sull’automedica: "Paziente soccorso in ritardo". L’Ausl: "Tempi nella norma"

Il braccio di ferro tra Ausl Romagna e sindacato nazionale autonomo dei medici italiani aggiunge un nuovo round. Questa volta il terreno di scontro sono le automediche sul territorio Riminese, che dopo il taglio di una unità avvenuto lo scorso anno tornano a far discutere a seguito di un episodio di presunto ritardo denunciato proprio dallo Snami, nella persona del suo presidente provinciale Pietro Pesaresi.

Si tratta di un intervento avvenuto alle 17.30 di martedì pomeriggio, quando secondo lo Snami: "a Bellaria per un paziente in grave improvviso pericolo di vita (caduta dal terzo piano per gesto volontario, ndr), ci riferiscono i testimoni oculari diretti che l’automedica 118 è giunta dopo 25 minuti, l’ambulanza dopo 40 minuti. È successo martedì nel centro di Bellaria – continua l’invettiva dello Snami –, ma può succedere ogni giorno sul nostro territorio. Ricordiamo infatti che l’Asl Romagna ha drasticamente ridotto le automediche presenti sul territorio provinciale rivierasco. Tutto questo mentre fioriscono le pubblicità sui Cau alle fermate degli autobus e su Facebook: cartelloni rossoverdi che promettono di ridurre l’attesa a pochi minuti per le verruche e le otalgie, a zero ticket".

Ma dall’accusa si passa alla risposta, con l’Ausl Romagna che è proprio sulle tempistiche dell’auto medicalizzata che si limita a replicare, sostenendo che stando ai dati della centrale operativa: "L’automedica è arrivata sul luogo dell’intervento dopo 12 minuti, dalla partenza all’arrivo. E l’ambulanza dopo altri 15 minuti". Stando alla versione fornita dall’Azienda si parla quindi di meno della metà del tempo impiegato dall’auto medicalizzata secondo le accuse mosse contro il servizio da parte dello Snami. Snami che non lascia ma raddoppia e allacciandosi ai presunti ritardi del servizio di pronto intervento affonda ancora sui Cau e scandisce: "Gli stessi Cau, al di là delle facili pubblicità da Fast Food, stanno di fatto impegnando ogni giorno le ambulanze disponibili per il trasporto dei pazienti verso i Pronto soccorsi. Non può essere questa – sostiene a conclusione dell’attacco il sindacato – la sanità del futuro. Non è depotenziando l’emergenza urgenza vera e propria e offrendo alla cittadinanza solo la facile illusione del ’poca fila zero ticket’ nei centri di assistenza e ’urgenza’ che si affronta razionalmente il bisogno di salute".

f.z.