
L'autovelox mobile
Rimini, 8 dicembre 2018 - Una speranza per gli oltre quattrocento automobilisti ‘vittime’ dello Scout Speed, il micidiale autovelox mobile utilizzato da alcune settimane dalla municipale di Rimini, che in sole quattro uscite ha collezionato oltre quattrocento multe per eccesso di velocità. La speranza arriva dalla sentenza di un giudice di pace di Piacenza, Maria Cristina Ferraresi, che ha annullato la multa a un automobilista, dopo il ricorso di quest’ultimo. Motivo? «Manca la contestazione immediata della sanzione», e soprattutto «sulla strada non c’erano dispositivi di avviso agli automobilisti sui controlli in corso».
Ma una speranza ancora più forte viene dal Veneto, dopo si è arrivati già al secondo grado di giudizio - il Tribunale, dopo il giudice di pace - anche questo sfavorevole al Comune di Feltre che è ricorso alla Cassazione. E in attesa del parere definitivo, la polizia municipale della Valmarecchia, che ha in dotazione lo Scout Speed da tre annni, ha congelato i controlli, da fine estate.
«In realtà lo utilizziamo ancora ma in maniera mirata – spiega il comandante della municipale di vallata, Fabio Cenni –. Facciamo controlli utilizzando alcune delle tante funzioni dell’apparecchiatura, quelle che ci dicono se il veicolo che seguiamo o incrociamo, a bordo della nostra auto con le insegne, è in regola con l’assicurazione, il collaudo, il bollo, o addirittura se è stata rubata».
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«Facciamo anche controlli sugli eccessi di velocità – prosegue il comandante Cenni – ma piazzando preventivamente la segnaletica che indica appunto lo svolgimento degli stessi, e utilizzando lo Scout Speed dall’auto ferma, come se fosse un autovelox fisso». Infine, la polizia municipale della Valmarecchia utilizza anche lo Scout Speed «in maniera dinamica», cioè sulla vettura dei vigili in movimento, ma in maniera molto ridotta. «In pratica sulle sole strade provinciali – aggiunge Cenni – sulle quali sono da tempo installati i cartelli permanenti che indicano controlli elettronici della velocità nel tratto di strada in questione. Comunque abbiamo limitato parecchio la nostra operatività specifica».
Per l’utilizzo ‘estensivo’ dello Scout Speed, Cenni attende la sentenza della Cassazione, «anche se la data non ci risulta essere stata ancora fissata». Qual è l’oggetto del contendere? Tipico caso all’italiana. Il Codice della strada impone apposita segnaletica che avverta della presenza di un sistema di rilevazione elettronico della velocità, che siano le casette arancioni, i box o altro.
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Il ministero dell’Interno, con una direttiva dell’ex ministro Minniti, ha chiarito che l’autovelox mobile non era soggetto alla presegnalazione. Ma il Tribunale del Veneto ha dato ragione all’automobilista, citando la gerarchia delle fonti: poiché il Codice della strada prevede i cartelli di preavviso, neppure il ministero può cambiare la legge attraverso una propria circolare o direttiva. A questo punto la palla è in mano alla Suprema Corte.
Intanto la Valmarecchia ha congelato il ‘killer’ delle targhe (ma qualche automobilista è stato beccato a 150 orari sulla via Emilia). Resta da capire cosa farà il Comune di Rimini, dove la municipale ha lo stesso tipo di apparecchiatura di quella utilizzata a Piacenza, ‘bocciata’ dal giudice di pace.