ANDREA OLIVA
Cronaca

Stangata su Irpef, bollo e ticket. Il Pd: "Sacrifici per salvare la sanità". FdI: "Falso, la Regione è in rosso"

Scontro sulla manovra. Marcello: "Con i rincari de Pascale mette la pezza ai buchi di bilancio del passato"

Scontro sulla manovra. Marcello: "Con i rincari de Pascale mette la pezza ai buchi di bilancio del passato"

Scontro sulla manovra. Marcello: "Con i rincari de Pascale mette la pezza ai buchi di bilancio del passato"

Crescono le aliquote dell’addizionale Irpef regionale, il bollo e il ticket per far fronte ai maggiori costi per la sanità. Dal Pd il sostegno alla scelta del presidente Michele de Pascale è totale: "Saremo compatti nel sostenere la manovra di bilancio presentata dal presidente, che mette in sicurezza il nostro sistema sanitario pubblico e accessibile a tutti", dicono le consigliere regionali Alice Parma ed Emma Petitti. Il senatore del M5s Marco Croatti si spinge addirittura oltre definendo quella della Regione una scelta obbligata: "La Regione è stata costretta a compensare i tagli insostenibili imposti dal governo Meloni, che ha ridotto le risorse destinate alla sanità pubblica e al welfare". Dall’opposizione, invece, si parla di un colpo di mano in piena regola. "Diciamo le cose come stanno – attacca Nicola Marcello di Fratelli d’Italia – I contributi del governo per la sanità pubblica sono rimasti i medesimi. Se appaiono inferiori rispetto al Pil, è perché il Pil è aumentato". Ma allora da dove vengono i 200 milioni di euro di disavanzo accumulati dalla sanità e tamponati con la proposta di manovra di bilancio per il 2025? Marcello ne è certo: "Con questi aumenti la Regione non fa altro che mettere le pezze ai buchi che aveva fatto in passato, ecco la verità. Il governo non c’entra. Da anni ormai assistiamo a politiche sanitarie che fanno quanto meno riflettere. Ricordo che già due anni fa l’allora direttore della sanità regionale si dimise perché non allineato con le politiche in atto". Infine: "E’ una favola che noi agevoleremmo la sanità privata".

I numeri. L’aumento dell’addizionale Irpef peserà soprattutto sugli scaglioni di reddito più alti, ovvero il terzo e il quarto, dunque quello tra i 28 e i 50mila euro, e quello superiore ai 50mila euro. L’effetto dell’aumento sarà proporzionale al reddito in queste fasce: 20 euro per chi arriva a 30mila euro, 220 euro l’anno per chi ne dichiara 50mila o più. Per Parma e Petitti, la manovra da 420 milioni "mette in sicurezza il nostro sistema sanitario pubblico e potenzia il fondo per la non autosufficienza, il trasporto pubblico locale, la sicurezza territoriale. E anche il fondo per gli affitti, per garantire così un diritto per noi fondamentale: il diritto alla casa". Poi arriveranno "ticket sui farmaci, parametrati in base al reddito di famiglie e cittadini, bollo auto ed Irap, entrambi solo dal 2026. Misure che richiederanno qualche sforzo, ma che sono rese necessarie anche dai continui tagli del governo. In Emilia Romagna però non ci pieghiamo e non torniamo indietro sui servizi, sui diritti, sullo sviluppo. Questa manovra è di responsabilità e guarda con lungimiranza al futuro". Sulle barricate anche il senatore Croatti. "A livello nazionale, Fratelli d’Italia e alleati preferiscono dirottare le risorse verso condoni e misure per i privilegiati. Noi, invece, scegliamo di proteggere i servizi pubblici e di investire nella sanità per tutti".

Andrea Oliva