Stupro di Rimini, colonie abbandonate al setaccio. Il procuratore: "Abbiamo una pista"

Paolo Giovagnoli ci mette la faccia. "La polizia sta lavorando bene. Rimini insicura? Soprattutto per furti e rapine"

Proseguono le indagini anche con il supporto dello Sco (foto Migliorini)

Proseguono le indagini anche con il supporto dello Sco (foto Migliorini)

Rimini, 29 agosto 2017 - Continua senza sosta la caccia al branco di quattro magrebini che hanno aggredito e stuprato la giovane coppia di turisti polacchi. Sulle tracce dei quattro, probabilmente membri della cominità fuorilegge che bazzica l'estate in Riviera e che forse avevano anche già assalito un'altra coopia di Varese, ci sono gli uomini della questura di Rimini e anche dello Sco (Servizio centrale operativo) da Roma. Questa mattina gli agenti, supportati dalla municipale, sono tornati a setacciare le colonie abbandonate sul confine tra Miramare e Riccione e l'hotel 'Le Conchiglie', anch'esso abbandonato. A quanto appreso, si cerca di mettere pressione sulla comunità magrebina, così da spingere a collaborare con le forze dell'ordine chi possa essere a conoscenza di elementi per rintracciare i quattro.

E proprio sulle indagini, ha fatto il punto il procuratore della Repubblica, Paolo Giovagnoli: rientrato dalle ferie e si è trovato sulla scrivania una vicenda che sta facendo il giro del mondo.

«C'è una pista, ma potete capire che non possiamo rivelare nulla. Se è quella giusta, rischiamo di farli scappare». Il procuratore della Repubblica, Paolo Giovagnoli, è rientrato ieri dalle ferie e si è trovato sulla scrivania una vicenda che sta facendo il giro del mondo.

Gli investigatori sono vicini alla soluzione? «La Polizia sta lavorando bene, abbiamo una pista e sono fiducioso, credo che si possa arrivare a una soluzione in tempi brevi. Ma ovviamente per esigenze di indagini di più non posso dire».

Quello che è accaduto ha seminato il panico nel Riminese... «E’ stata una cosa terribile, oscena. Ma per fortuna questo tipo di crimine è abbastanza raro. Che la spiaggia sia un posto pericoloso di notte si sa. Ci sono furti e rapine. Ma quasi mai si tratta di bande, la maggior parte delle volte sono ladri isolati che strisciano sulla sabbia e si avvicinano alle coppiette, rubando portafoli e cellulari».

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Rimini città insicura? «No, a me sembra che per la realtà che è sia invece una città abbastanza sicura. Considerando che il Riminese ha dei fattori di rischio particolari. Qui vengono per fare le vacanze al mare, ma anche per i locali, le discoteche, la notte e lo sballo. Tenendo conto di tutto questo, non è una città pericolosa. Come bisogna tener conto che le risorse (in termini di forze dell’ordine, ndr) sono quelle che sono. Ma al di là delle statistiche che vengono pubblicate periodicamente e che ci danno in cima alla classifica per questo e per quello, rapportati alle presenze e alle manifestazioni che ci sono, quasi mai succedono fatti gravi. Sicuramente durante l’estate c’è anche un turismo criminale che arriva sulla scia dei turisti. Come ad esempio i rapinatori di Rolex».

C’è problema di criminalità straniera? «Sicuramente abbiamo molti stranieri che vengono denunciati, la maggior parte per reati legati a droga, furti, rapinette e prostituzione».