Stupro in spiaggia a Cattolica, la svolta nelle telecamere

I carabinieri stanno controllando tutti i filmati nella zona del Bikini: le immagini verranno mostrate anche alla presunta vittima

La zona della spiaggia libera vicino al Bikini dove sarebbe avvenuta la presunta violenza

La zona della spiaggia libera vicino al Bikini dove sarebbe avvenuta la presunta violenza

Cattolica (Rimini), 9 agosto 2020 - Saranno forse le telecamere a dare una svolta alle indagini, sulla presunta violenza sessuale ai danni di una turista umbra, troppo ubriaca per ricordare alcunchè. I carabinieri della Tenenza di Cattolica stanno visionando i filmati proprio in queste ore. Nella zona del Bikini e delle spiagge limitrofe di ‘occhi’ ce ne sono parecchi, e la speranza è quella di riuscire a individuare una sagoma fra le tante. Quella della 19enne perugina che sta andando verso la spiaggia libera. Se sono fortunati, potrebbero anche scovare la prova che davvero qualcuno ha seguito la ragazza, o era comunque con lei. Le mostreranno anche alla presunta vittima, sperando che in qualche modo le sollecitino una memoria per ora completamente resettata, o che riesca a riconoscersi in mezzo a tutti gli altri.  

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Altre piste non sembrano essercene, almeno per il momento. La giovane è stata trovata alle quattro e mezza di notte da due ragazzi che camminavano sulla spiaggia libera. Era stesa sulla sabbia, e completamente nuda. Accanto a lei c’erano i vestiti e la borsa, ed era in evidente stato confusionale. Alla coppia, la perugina è riuscita solo a mormorare di usare il suo telefono per chiamare l’amico che era con lei in discoteca. Lui in effettti era ancora dentro il Bikini, ed è corso subito fuori. Sono entrambi in vacanza a Riccione con i genitori, e quella sera era arrivati insieme nel locale di Cattolica. Una volta dentro, si erano persi o comunque separati. Il ragazzo non ne aveva più saputo nulla, fino a quando non l’avevano chiamato al cellulare.  

La presunta vittima invece non ha memoria di niente. E stato solo dopo che lui l’ha aiutata a rivestirsi e l’ha portata sulla strada che glielo ha detto: "Credo di essere violentata". Aveva dolori al basso ventre, ma le ultime ore per lei erano solo un buco nero. Hanno chiamato i carabinieri e l’hanno portata subito in ospedale, dove le è stato rilevato un tasso alcolico da paura: 2,45. Era sicuramente troppo ubriaca per fare o non fare qualsiasi cosa, ma gli esami tossicologici hanno escluso qualsiasi droga. Sul suo corpo i medici non hanno trovato segni evidenti di violenza o costrizione, solo un arrossamento nella zona pubica. Il referto non parla di violenza sessuale, ma di ‘abuso’. Un termine ancora dai contorni indefiniti in attesa che arrivino i tamponi che sveleranno se quella notte la ragazza ha avuto o meno un rapporto sessuale.  

Non ricorda nemmeno come ci è arrivata sulla spiaggia libera. L’ultima immagine che ha di se stessa, ha detto agli investigatori, è di lei che rovescia inavvertitamente dei drink a due avventori del Bikini e si offre di ripagarli. Da quel momento è nebbia fitta. "Non mi ricordo niente", è l’unica frase che ripete da quando l’hanno recuperata dalla spiaggia. Nemmeno dopo essere tornata lucida dall’alcol, è stata in grado di fornire qualche particolare che possa aiutare i carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore, Annadomenica Gallucci. Neanche l’amico che l’accompagnava quella sera è stato di grande aiuto. In un locale con migliaia di persone, è come stare dentro a un gigantesco vortice fatto di musica e di voci, dove difficilmente riesci a fissare una faccia.  

Per questo i militari sperano nelle telecamere. Non sarebbe certo la prima volta che grazie ai filmati si scova il colpevole di uno stupro, o si scopre che la violenza è stata solo immaginata. Magari c’è una via di mezzo, ma anche quella è tutta da scoprire. © RIPRODUZIONE RISERVATA