REDAZIONE RIMINI

Vaccinazione di massa in venti fabbriche

Le aziende di Confindustria in campo per la campagna anti-Covid. Focchi e Fabbri: "Immunizzeremo anche la popolazione"

Pronti a vaccinare i dipendenti e non solo, all’interno delle loro fabbriche. Tra le grandi aziende associate a Confindustria Romagna, sono già quasi un centinaio quelle che hanno dato la loro disponibilità a realizzare sedi vaccinali al proprio interno. Nel dettaglio, sono 98 le imprese - di grandi dimensioni - che hanno detto sì in Romagna, di cui 19 nel Riminese. Ora non resta che attendere le disposizioni di governo e Regioni, che dovranno valutare se e come effettuare la campagna vaccinale anche nelle fabbriche.

Ma per il leader degli industriali Paolo Maggioli quello che conta in questo momento è la grande risposta data agli imprenditori. "Fin dai primi giorni in cui è stato svolto il sondaggio – osserva il presidente della Confindustria Romagna – abbiamo avuto l’impressione di una grande mobilitazione. Questo dato è straordinario ma non ci sorprende, perché sappiamo quanta volontà e determinazione ci sia per uscire da questa situazione. Siamo tutti consapevoli che il vaccino è la soluzione, e l’industria vuole dare il proprio contributo. Per questo ringraziamo gli imprenditori e le imprenditrici, per il grande senso di responsabilità e lo spirito di servizio dimostrati". Dalla Confindustria fanno notare come nel Riminese, tra le aziende associate di grandi dimensioni, la maggior parte abbia aderito e offerto la propria disponibilità. I primi sì alla realizzazione di sedi vaccinali nei propri stabilimenti sono arrivati dallo stesso gruppo Maggioli (di cui Paolo è l’amministratore delegato), dal gruppo Aeffe e da altri importanti imprese del territorio.

Anche l’industria Focchi metterà a disposizione i propri stabilimenti per la vaccinazione. "Crediamo molto in questa iniziativa – conferma Maurizio Focchi – La nostra azienda è stata in provincia tra le prime a ripartire, dopo il lockdown, osservando un rigido protocollo anti-Covid. Monitoriamo costantemente tutto il nostro personale (oltre 300 addetti nelle due sedi a Poggio Torriana), facciamo periodicamente i tamponi rapidi e prima abbiamo svolto varie campagne di screening con i test sierologici. Partecipare alla campagna vaccinale è un dovere, e se sarà necessario la Focchi potrà essere utilizzata per vaccinare non solo i dipendenti, ma anche parte della popolazione".

Tra le aziende che hanno aderito c’è anche la Vulcangas, che conta una novantina di addetti. "L’attenzione e le misure contro il rischio di contagi sono massime nella nostra azienda – premette l’amministratore delegato, Giacomo Fabbri – Sottoponiamo periodicamente il personale ai tamponi rapidi, tanti lavorano in smartworking, misuriamo la temperatura e prendiamo ogni altra precauzione. Quando è arrivata la richiesta da Confindustria della disponibilità per la vaccinazione, non ci siamo tirati indietro. Lo consideriamo un dovere, ognuno deve fare la propria parte per far ripartire l’economia e il Paese. Alla Vulcangas siamo pronti ad allestire una sede per vaccinare i nostri dipendenti e le loro famiglie in primis, ma anche il resto della popolazione se ci verrà chiesto".

Manuel Spadazzi