"Venite in spiaggia ma non fate il bagno"

Il titolare della zona 65 diffonde volantini ai clienti e sfida l’ordinanza che impone il servizio di salvamento per restare aperto

"Venite in spiaggia ma non fate il bagno"

Foto di inizio stagione con Alessandro Vici e il savataggio pronto a salire in torretta

"Io non voglio chiudere lo stabilimento. Distribuirò ai clienti dei fogli per dire di non fare il bagno". Alessandro Vici, bagnino della zona 65 di Riccione, va contro corrente. Da domani è attesa sull’arenile la serrata dei bagnini. A scatenarla ci ha pensato l‘ordinanza della capitaneria di porto del 2 settembre che riproponeva una ordinanza valida a livello nazionale. Di fatto il provvedimento disciplina l’apertura dello stabilimento per l’attività di elioterapia legandola alla presenza del servizio di salvataggio. Tradotto senza marinai in torretta lo stabilimento non può stare aperto. Niente lettino e ombrelloni, anche se arrivano i clienti in spiaggia. Da ordinanza regionale recepita dai comuni costieri, il servizio di salvamento è obbligatorio fino al tardo pomeriggio di oggi. Da domani no. Ma con le torrette vuote lo stabilimento non potrà rimanere aperto per effetto della nuova ordinanza. Le polemiche dei bagnini non sono mancate e si sperava in un intervento della Regione.

Venerdì le cooperative dei bagnini hanno incontrato l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini, che in precedenza aveva avuto un confronto con la Capitaneria. "Non sono emerse novità - ammette Diego Casadei presidente della Coop Bagnini -. Serve il servizio di salvamento ai fini dell’apertura, anche se non si è capito come disciplinarlo. Non abbiamo visto a livello amministrativo la reale volontà di affrontare il problema. Penso che tanti colleghi chiuderanno ed è un peccato perché lo scorso anno in diversi erano rimasti aperti in ottobre".

Ma c’è anche chi sulla sabbia non ha solo lettini e ombrelloni, e non vuole incrociare le braccia. Ai bagni Mario 65, Alessandro Vici e la moglie Carla gestiscono anche un centro benessere. "Abbiamo dipendenti a tempo indeterminato e negli ultimi anni abbiamo creduto nel Mare d’inverno tenendo aperto per larga parte dell’anno. Ora dovremmo chiudere? Dovrei licenziare le dipendenti? No".

Alessandro Vici vuole tenere duro, sfidando a modo suo l’ordinanza regionale. "Leggendola si capisce come la responsabilità per quanto accade sull’arenile sia data al bagnino. E’ il bagnino che deve valutare i rischi legati alla propria attività. Voglio tenere aperto il centro benessere e per questo dirò e chiederò ai clienti di non fare il bagno, e al medesimo tempo non gli darò lettini e ombrelloni. Ho già fatto stampare dei fogli esplicativi in quattro lingue. C’è scritto quanto disposto dall’ordinanza e la decisione di non offrire il servizio di elioterapia, ovvero noleggiare ai clienti lettini e ombrelloni". In spiaggia niente bagno in mare, ma trattamenti estetici.

Andrea Oliva