A Riccione Pupi Avati premiato con l’Hot Corn Awards Legend 2023

Platea gremita nell’arena di ‘Ciné in città’, dove il Maestro, in dialogo con Andrea Morandi, direttore del magazine di Hot Corn, ha ripercorso le tappe più salienti della sua carriera

Avati riceve l’ Hot Corn Awards Legend (Foto Nives Concolino)

Avati riceve l’ Hot Corn Awards Legend (Foto Nives Concolino)

Riccione, 5 luglio 2023 – È stato assegnato a Pupi Avati, celebre regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, l’ ‘Hot Corn Awards Legend’ 2023. Platea gremita nell’arena di ‘Ciné in città’, in piazzale Ceccarini a Riccione, dove il Maestro, in dialogo con Andrea Morandi, direttore del magazine di Hot Corn, ha ripercorso le tappe più salienti della sua carriera, partendo dai giorni in cui, da giovanissimo suonava il clarinetto esibendosi nei locali più blasonati di Riccione, come il Savioli. È stato un crescendo di emozioni che ha catturato il pubblico, fin dal momento in cui Avati ha cominciato a sciorinare i suoi “amarcord”. Ha raccontato di quei giorni in cui faceva il venditore di bastoncini di pesce, “Uno dei primi missionari della Findus in Italia, finché –  svela – vidi il più bel film che sia mai stato fatto, Otto ½ di Fellini, corsi al bar Margherita di Bologna per parlarne con quattro dei dodici amici, dodici apostoli. Gli dissi: proviamo a fare un film? Parlavo con uno che montava le antenne, un fruttivendolo, un amministratore di condomini e un bancario”.

Platea gremita per il celebre regista, sceneggiatore e produttore cinematografico

E giù con i dettagli che strappano anche delle risate al pubblico. Poi la prima e unica lettera di risposta, arrivata da Ennio Flaiano e la delusione del contenuto: “Non scrivetemi più”. Quindi il primo film, un disastro col gruppo che minacciava di sciogliersi, passato come “una prova”, quindi il secondo. Poi la telefonata al Bar Niagara di Bologna di Dino De Laurentis, sembrava accadere l’inverosimile. La fuga a Roma con la moglie e dopo quattro anni la provvidenziale telefonata di Ugo Tognazzi. Avati racconta: mi chiamò Pupo. Mi chiese se il copione a Villaggio l’avessi dato io e se lui fosse adatto per il mio film. Una gioia incontenibile”. Seguì l’incontro a casa di Tognazzi, la confidenza sulla sfera affettiva, è stata la scintilla della grande amicizia durata tra i due giganti del cinema per tutta la vita. Avati sfoglia l’album dei ricordi, l’incontro e il forte abbraccio con Fellini, che lo chiamò “Pupone. “Ho vissuto la parte conclusiva della sua vita con lui, scoprendo come non gli bastasse essere Fellini _ racconta _ di lui so cose che non rivelerò mai”. Poi altri aneddoti e l’incontro con Diego Abatantuono, un crescendo di amarcord fino ai nostri giorni. Avati a Cinè (organizzato da Cineventi), che oggi al Palacongressi ospita attori e registi come Edoardo De Angelis, Pierfrancesco Favino, Matteo Garrone, Enrico Brignano, Micaela Ramazzotti e, ancora, Claudio Bisio, Gianluca Ansanelli, Vincenzo Salemme, Max Tortora e Neri Parenti, prima della cerimonia di premiazione è salito in terrazza dove ha concesso interviste e salutato amici. La serata si è conclusa con la proiezione del film ‘Il cuore altrove’, con l’esordio cinematografico di Neri Marcorè e Vanessa Incontrada. All’uscita dall’arena per il Maestro bagno di folla e selfie.