Ariano Polesine, mamma uccisa per errore dal figlio di 8 anni: rinvio a giudizio per il padrone di casa e della pistola

L'uomo di 81 anni è accusato di omicidio colposo e omessa custodia dell’arma carica trovata dal bambino in un cassetto dell’abitazione

La cascina dove è avvenuta la tragedia e la vittima, Rkia Hannaoui

La cascina dove è avvenuta la tragedia e la vittima, Rkia Hannaoui

Ariano nel Polesine, 20 dicembre 2023 - La procura della Repubblica di Rovigo ha richiesto il rinvio a giudizio dell'81enne, S. G., che abita nella casa di Ariano Polesine dove martedì 28 marzo era stata uccisa la 31enne marocchina Rkia Hannaoui, raggiuta da un colpo di calibro 22 esploso accidentalmente dal figlioletto di 8 anni. L’uomo è accusato di omessa custodia di arma e di detenzione abusiva di munizioni, nonché del delitto di omicidio colposo della donna trovata morta colpita da un proiettile alla testa.

L’accusa della procura

Secondo la procura “l’uomo è ritenuto in ipotesi accusatoria – si legge in una nota - responsabile delle contravvenzioni di omessa custodia di arma e di detenzione abusiva di munizioni, nonché del delitto di omicidio colposo di H.R. avvenuto in Ariano nel Polesine il 29 marzo 2023 per colpa consistita in imprudenza e negligenza, in particolare per aver omesso di adoperare le cautele necessarie per la custodia di un’arma pistola Beretta cal. 6,35 mm Browning, lasciando l’arma carica nel cassetto del comodino della propria camera da letto ove avevano libero accesso i due minori figli di H.R., consentendo così al minore di 8 anni figlio di H.R. di impossessarsi della pistola, non impedendo così che quest’ultimo maneggiando la pistola facesse casualmente partire un colpo che, perforando il cranio della madre H.R., cagionava il decesso della donna per emorragia cerebrale".

La morte della donna

Rkia Hannaoui, 31 anni, casalinga marocchina, è stata dichiarata morta il 29 marzo scorso. L'intervento dei carabinieri nella cucina del piano terra della casa di via Fiume ad Ariano Polesine, dove la donna viveva assieme ai due figli e al marito, è avvenuto alle 16 circa di martedì 28 marzo. L'arrivo all'ospedale di Rovigo della donna, ferita gravemente, è delle 17.46 dello stesso giorno. Nemmeno 24 ore dopo la commissione medica ha decretato la morte della paziente, che si trovava in terapia intensiva.

Una tragica fatalità

Si tratta della ricostruzione confermata dagli investigatori rodigini. Il piccolo avrebbe usato la pistola dell’81enne padrone di casa, poi sarebbe entrato in casa e maneggiando accidentalmente l'arma è partito il colpo mortale. La pistola è stata poi rinvenuta nella nottata tra lunedì 3 e martedì 4 aprile sul terreno adiacente all'abitazione dove la donna abitava, assieme al marito e ai due figli di 8 e 11 anni. A confermare i fatti il Procuratore della Repubblica di Rovigo Manuela Fasolato che in una nota precisa: “l’omicidio di Rkia Hannaoui è da ritenersi, allo stato, di natura colposa frutto di condotta accidentale e non di condotta dolosa”.

La svolta delle indagini

La svolta decisiva nelle indagini l’aveva data l’autopsia sulla salma di Rkia Hannaoui: “Il foro d’ingresso nella regione temporale sinistra riconducibile ad un proiettile in metallo integro, calibro 22, poi rinvenuto in regione temporo-parietale destra”. L’autopsia ha escluso che il colpo d’arma da fuoco sia stato esploso a distanza ravvicinata. Nei giorni successivi alla morte della donna, i carabinieri avevano sequestrato quattro fucili ed una pistola a casa del proprietario del casolare di campagna, dove la famiglia marocchina abitava in affitto.