Coronavirus Rovigo, morto un uomo di 76 anni

È il quinto decesso. Compostella, dg dell’Ulss 5: "Malattia subdola. Ricoverato un 64enne contagiato da una persona che pareva guarita"

I nuovi contagiati oggi sono stati 9, di cui 4 ricoverati nel reparto malattie infettive

I nuovi contagiati oggi sono stati 9, di cui 4 ricoverati nel reparto malattie infettive

Rovigo, 2 aprile 2020 - Al reparto malattie infettive di Rovigo martedì nel tardo pomeriggio è morto Luciano Passarotto: aveva 76 anni, era residente a Solesino in provincia di Padova ed era affetto da Coronavirus. La sua situazione, che era già grave, è peggiorata rapidamente fino al decesso. Dall’inizio della pandemia si tratta del quinto morto negli ospedali dell’Ulss5, l’unico non residente, mentre i polesani morti fuori provincia sono almeno 3, persone che si erano trasferite da anni. Mentre però sui morti negli ospedali polesani si può tenere un conto preciso grazie alle comunicazioni dell’Ulss5, sui polesani fuori provincia le morti non entrano nelle statistiche rodigine e le notizie possono arrivare come no.

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Ieri i nuovi riscontri di positività al virus Sars-Cov-2 (detto Coronavirus) che provoca la malattia respiratoria chiamata Covid-19 sono stati 9, di cui 4 sono stati ricoverati al reparto di malattie infettive di Rovigo. Il caso più importante è quello di un uomo di 64 anni altopolesano che era entrato in contatto con una persona che sembrava guarita ed in realtà non lo era. Lo ha spiegato bene ieri il direttore generale dell’Ulss5, Fernando Antonio Compostella: "Il caso positivo dal quale questo signore si è infettato è un caso che aveva eseguito il suo percorso di isolamento, che era migliorato e che, superati i 14 giorni, pareva guarito ma poi è riapparsa la sintomatologia. Non era però ancora stato dichiarato guarito perché non aveva eseguito i due tamponi di verifica". Nel periodo di apparente guarigione questa persona è entrata in contatto con il 64enne ora ricoverato e lo ha molto probabilmente contagiato. "È un caso emblematico di quanto subdola e pericolosa sia questa infezione, l’attenzione deve restare veramente alta", ha precisato Compostella.

Gli altri tre ricoverati sono altopolesani: un uomo di 72 anni, uno di 83 e una donna di 45. Quest’ultima aveva eseguito il tampone anche il 16 marzo, era risultata negativa ma poi è entrata in contatto con una persona positiva, le è comparsa la sintomatologia ed è stata ricoverata. Infine ci sono i 5 positivi che però stanno bene e si trovano in isolamento domiciliare. Si tratta di tre rodigini – un 21 enne, una 45 enne ed un bambino di 5 anni – un’altopolesana di 59 anni che opera in una struttura socio sanitaria del Veronese e una donna di un Comune fuori provincia ma di competenza dell’Ulss5 che era già in isolamento perché entrata in contatto con un positivo. Le persone in isolamento domiciliare in provincia di Rovigo attualmente sono oltre 600, i positivi 146, i guariti 9. Del personale dell’Ulss5 sono certamente affetti da Coronavirus in 8, di cui 6 infermieri, un fisioterapista e un operatore socio sanitario. Due terzi circa del personale non ha però ancora eseguito il tampone. I ricoverati sono 39 di cui solo gli ultimi 4 a Rovigo, tutti gli altri sono già al San Luca di Trecenta (ospedale Covid), 9 dei quali in terapia intensiva.