Violenza di genere, incontro a Polesella: 123 donne seguite nel 2023 nei centri antiviolenza in Polesine

Grande partecipazione alla serata dedicata ai servizi del territorio per le vittime di abusi: le richieste ai centri d’aiuto sono in crescita rispetto al 2022

Alcuni momenti della serata sulla violenza di genere a Polesella

Alcuni momenti della serata sulla violenza di genere a Polesella

Polesella (Rovigo), 17 gennaio 2024 - Grande partecipazione all’iniziativa di martedì sera a Polesella dedicata al tema della violenza di genere. Dopo i saluti del sindaco Leonardo Raito, della presidente provinciale Acli Roberta Cusin e del presidente dell’associazione Bandiera Gialla Davide Sergio Rossi, i relatori hanno inquadrato il fenomeno e le risposte che la società polesana sta dando a un fattore sempre più complesso della società.

In Polesine in crescita le richieste al Centro Antiviolenza

Adele Fanelli del Centro Antiviolenza del Polesine, ha spiegato le attività dell’ultimo anno: “Nel 2023 sono state 123 le donne seguite dal centro antiviolenza, un dato in crescita rispetto al 2022. La violenza inizia già nelle prime relazioni e non solo in quelle consolidate e spesso per una donna viene considerata come una sconfitta o un insuccesso personale. Occorre invece capire che la vittima non è una donna fragile o debole ma ci vuole molta forza. Quasi tutte le donne vittime di violenza non si rivolgono a noi per episodi singoli ma ripetuti. E il centro antiviolenza consente un primo colloquio e poi un lavoro con una psicologa per il supporto e la ricostruzione di un’autonomia; poi dispone di un’avvocata per consulenza legale e di assistenti sociali che fanno rete coi servizi. Il tutto con il consenso della donna, nel rispetto della segretezza e con servizi gratuiti. I casi poi possono evolvere in percorsi normali, che non prevedono pericolo per l’incolumità o in percorsi che necessitano di protezione. Uscire da una situazione conclamata di violenza necessita di tanta forza e di tanta energia mentale, occorre prendersi una pausa dal lavoro, individuare una casa rifugio lontana dalla zona di residenza e tante altre cose complesse”. 

Il servizio di soccorso nei casi di violenza

Una serata che è proseguita con gli interventi di Consuelo Pavani, vicesindaco di Polesella e operatrice del 118 e Maria Adelina Ricciardelli, direttrice del Pronto Soccorso di Rovigo e Trecenta, spiegando come il servizio sanitario si occupa dei casi di violenza. Pavani ha spiegato come opera la centrale operativa del 118, dall’intervista telefonica all’assegnazione del codice e ha illustrato i consigli importanti per aiutare e preservare le prove. Ha inoltre evidenziato le modalità di attivazione delle forze dell’ordine e il ruolo centrale degli operatori per i quali diventa strategica la capacità di instaurare un dialogo con la vittima anche per prevenire rischi di autolesionismo o crolli psicologici. Ricciardelli invece, partendo dalle definizioni di violenza come violazione di diritti umani e forma di discriminazione, si è poi addentrata su quanto impatta la violenza sulla salute, con i rischi di depressione, di assunzione di psicofarmaci e tentativi di suicidio.

I dati nazionali dei casi di violenza 

Nel corso del 2021 gli accessi nazionali ai pronto soccorsi per violenza sono stati 11.771 con un’incidenza in crescita legata al periodo della pandemia. I dati registrano l’aumento di casi di donne giovani e tassi di accesso di donne straniere superiore alle italiane. In aumento anche la gravità delle violenze, con un calo di codici verdi. La fascia di ricoveri più elevata, infine, è quella tra i 35 e i 49 anni. La direttrice Maria Adelina Ricciardelli ha poi illustrato il protocollo dell’Ulss5 Polesana con il Centro anti-violenza di Rovigo.

L’iniziativa Viva Vittoria

Le coordinatrici provinciale e comunale dell’associazione Viva Vittoria, Anna Maria Sgualdo e Paola Banzi, che hanno presentato l’impegno dei volontari e delle volontarie impegnate nella cucitura di quadrotti che comporranno una enorme bandiera di solidarietà che coprirà Piazza Vittorio Emanuele II a Rovigo. Iniziativa di sensibilizzazione con la violenza di genere.

Il sindaco Raito: “Costruire una cultura del rispetto”

A chiudere i lavori, coordinati dalla giornalista Riccarda Dalbuoni, è stato il sindaco Leonardo Raito, secondo cui “occorre costruire una cultura del rispetto a partire dal basso, con l’impegno di tutti, e delle scuole dove i processi culturali sono privi di precondizionamenti. Solo così potremo sconfiggere questa piaga e rendere più civile la nostra società”.