Ascoli, è boom dell’export. Il Piceno ora è al 27esimo posto. Salgono quasi tutti i valori

La provincia è prima in Italia quando si parla di prodotti esportati: la quota sul Pil è del 173,8%. Bene anche per quanto riguarda Giustizia e sicurezza, più in basso Ricchezza e consumi.

ASCOLI

Un balzo in avanti di ben quindici posizioni è stato conseguito dalla provincia di Ascoli nella tradizionale classifica sulla qualità della vita stilata da Il Sole 24 Ore.

Il Piceno nella graduatoria occupa infatti la ventisettesima posizione preceduta, nelle Marche, da Ancona e Pesaro. Analizzando i dati che caratterizzano il risultato emerge che la performance migliore per quanto riguarda il Piceno è rappresentato dal primo posto assoluto, in Italia, per la quota di export sul Pil che è del 173,8%.

Un dato che merita però una corretta interpretazione. Infatti l’incidenza delle esportazioni sul prodotto interno lordo ovvero sulla ricchiezza generata nel Piceno è fortemente condizionato dalle vendite oltreconfine di Pfitzer soprattutto per i medicinali utilizzati per affrontare l’emergenza sanitaria da Covid-19.

Comunque, aldilà delle esportazioni del colosso farmaceutico, che ha sede nella zona industriale di Ascoli, anche le altre realtà del sistema economico del Piceno hanno fatto registrare performarce molto interessanti.

La performance peggiore, invece, riguarda sempre l’economia del territorio ed è relativa agli infortuni sul lavoro che relegano la provincia picena al peultimo posto in Italia, con una incidenza del 21,1 per gli infortuni mortali e inabilità permanente ogni diecimila occupati, secondo le statistiche diffuse dall’Inail.

Per quanto riguarda l’indice sul clima la provincia di Ascoli si colloca al 55esimo posto per il soleggiamento; al 64esimo posto per le ondate di calore – ovvero per gli sforamenti derivaneit dalle ondate di calore – e il 18esimo posto per quanto riguarda gli eventi estremi, con 13 giorni giorni di accumulo di pioggia superiori a 40 millimetri.

Un aspetto interessante è che la provincia di Ascoli ha migliorato il proprio piazzamento in quasi tutti i parametri, ovvero Affari e lavoro, Giustizia e sicurezza, Demografia e società, Ambiente e servizi. È rimasta immutata, rispetto allo scorso anno, la classifica per quanto riguarda Ricchezza e consumi e Cultura e tempo libero.

Per quanto riguarda Ricchezza e consumi, nel Comune capoluogo di provincia c’è stato un vero e proprio tracollo del canone medio degli affitti delle abitazioni, pari a -93,8%, mentre il prezzo medio di vendita è aumentato del 5,3%. Per quanto riguarda Affari e lavoro, il Piceno si conferma una terra estremamente fertile per la nascita di start-up.

Soddisfatto dei risultati della graduatoria sulla qualità della vita il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti, che dopo la pubblicazione al Carlino aveva detto: "Questo risultato certifica il grande lavoro che abbiamo fatto in questi anni. Ho dedicato sin dall’inizio del mio mandato un assessorato sulla Qualità della vita e questa scelta ha ovviamente dato i suoi frutti. Mi preme sottolineare il progetto ’Ascoli città metromontana’ che vede il coinvolgimento anche di altri comuni della nostra provincia e impegna alla realizzazione di progetti condivisi".