“Per la casa non servono spot ma delle politiche abitative serie”

Soluzioni / Il Presidente Zanni affronta i problemi del pianeta casa e si toglie qualche sassolino dalla scarpa

Alberto Zanni, Presidente Nazionale di Confabitare

Alberto Zanni, Presidente Nazionale di Confabitare

«A Bologna non mancano le case, mancano le politiche abitative. Quelle serie, concrete, in grado di affrontare i problemi della casa in un’ottica generale. Qui invece si naviga a vista tra spot e libri dei sogni, come il faraonico piano del Comune, che promette 10.000 nuovi alloggi nei prossimi 10 anni». Alberto Zanni, presidente di Confabitare, parla a ruota libera delle criticità del pianeta casa sotto le Due Torri e si toglie più di un sassolino dalla scarpa. Presidente, facciamo chiarezza. Si parla sempre, qui come altrove, di emergenza abitativa, di migliaia di famiglie in cerca di un alloggio. Ma lei dice che le case ci sono, o sbaglio? «Confermo. A Bologna ci sono 7.000 alloggi sfitti e 4.000 attualmente utilizzati per affitti turistici. Il totale fa 11.000, mentre i nuclei famigliari che cercano un appartamento assommano a circa 6.000. Quindi i numeri ci dicono che esiste un notevole patrimonio immobiliare ora come ora fuori dal mercato tradizionale delle locazioni». Ma perché tanti proprietari preferiscono tenere una casa vuota o destinarla a usi turistici anziché affittarla normalmente? “Beh, le buone ragioni certo non mancano. C’è il problema delle morosità che tende ad aumentare, c’è la piaga delle occupazioni abusive, c’è la conclamata difficoltà per il proprietario a rientrare in possesso del suo appartamento anche in presenza di uno sfratto esecutivo. Ci sono inquilini che non pagano l’affitto da anni, ma nessuno riesce a cacciarli. Ecco perché molti tengono l’alloggio sfitto od optano per l’affitto breve, che è vantaggioso dal punto di vista economico e non presenta i problemi di cui parlavo poc’anzi». Resta il fatto che, al netto delle buone ragioni, così si sottraggono migliaia di appartamenti al circuito tradizionale delle locazioni. Possibile che non si trovi una soluzione? «Guardi, il discorso è semplice. Occorrono incentivi, sgravi fiscali. Confabitare propone da tempo l’azzeramento dell’IMU per i proprietari che si impegnano ad affittare a canone concordato i loro alloggi attualmente sfitti o utilizzati a scopo turistico. È una proposta di buon senso, mi pare, che sbloccherebbe il mercato delle locazioni, ma il Comune preferisce fare orecchie da mercante. Più comodo prendersela con quei cattivoni dei proprietari che pensano solo a rimpinguare le loro tasche». Lei ironizza, ma qualche furbetto c’è. Penso a chi specula sulle case agli studenti universitari. «Nessuno lo nega, le mele marce le trovi ovunque. Ma ci tengo a sottolineare che la stragrande maggioranza dei proprietari immobiliari, che per inciso a Bologna rappresentano l’82% della popolazione, è gente onesta che conosce bene il valore del denaro e i sacrifici per ottenerlo. Quanto agli universitari e alle tendopoli contro il caro-affitti, è chiaro che il problema esiste e non da oggi, ma in questa forma di protesta vedo un evidente strumentalizzazione di una certa parte politica che mi pare non abbia ancora digerito il responso elettorale del 25 settembre». Allude alle passerelle di VIP e Sindaci di centrosinistra e dei 5 Stelle tra le tende dei ragazzi? «Sì, uno spettacolo francamente imbarazzante. Anche perché - è bene ricordarlo -, le criticità maggiori per gli studenti fuori sede si registrano nelle grandi città che sono tutte amministrate dal centrosinistra. Il problema del caro-affitti si risolve solo con politiche abitative serie cui concorrono sia il governo sia le amministrazioni locali. Con la demagogia e gli spot a favore di telecamera non si va da nessuna parte». Ma anche le associazioni dei proprietari come la vostra sono chiamate a fare la loro parte… «Verissimo, ma se facciamo proposte e veniamo ignorati o quanto meno snobbati, lei capisce che il nostro potere di incidere è assai scarso. Vuole un esempio? Il piano casa decennale del Comune, quel fantastico libro dei sogni che disegna la Bologna del futuro. Si parla di urbanistica, di riqualificazioni, di nuovi alloggi. Ebbene, le associazioni dei proprietari sono state totalmente ignorate nella fase di redazione del piano. In compenso il Sindaco Lepore, bontà sua, ci ha invitato alla presentazione. Ovviamente nessuno si è presentato». A proposito di Bologna e il futuro, sono partiti i primi cantieri per la realizzazione della linea rossa del tram. Confabitare si è sempre dichiarata contraria è ancora dello stesso parare? «Certamente. E la ragione è molto semplice. Si tratta di un’opera su la cui utilità ci sarebbe molto da discutere e che in ogni caso provocherà danni ingenti alle attività commerciali e artigianali delle aree interessate ai lavori nonché – cosa che coinvolge direttamente i proprietari – il crollo verticale del valore degli immobili. Al riguardo, il nostro Centro studi ha svolto una ricerca da cui sono emersi dati decisamente allarmanti». Ci vuole spiegare più nel dettaglio? «Credo siano sufficienti alcune cifre. Al termine dei lavori della linea rossa le case lungo il percorso subiranno una svalutazione del 20% per le compravendite e del 30% per le locazioni. Durante l’apertura dei cantieri, che ricordo dureranno parecchi anni, ovviamente andrà ancora peggio e il deprezzamento raggiungerà punte anche del 50%. Ma per i proprietari la beffa non finisce qui. Si allungheranno infatti notevolmente i tempi per vendere o affittare un appartamento. Tanto per dare un’idea, oggi per affittare un alloggio in Via Emilia Ponente o in Via Saffi occorrono in media circa 50 giorni e per venderlo dai 90 ai 120 giorni. Al termine dei lavori invece ci vorranno circa 6 mesi per affittare una casa e non meno di 1 anno per riuscire a venderla. Tutto questo grazie al tram». Presidente, per commercianti e artigiani si pensa a qualche forma di ristoro da pare del Comune e per i proprietari che si può fare? «Visti i precedenti c’è poco da illudersi. A Bologna sopravvive una sorta di giudizio ideologico nei confronti dei proprietari. In particolare chi possiede più di un appartamento è visto dai nostri amministratori come un privilegiato, da colpire a suon di tasse e non di certo da aiutare. Comunque, sul tram daremo battaglia. I proprietari penalizzati troveranno sempre Confabitare al loro fianco. Forniremo assistenza tecnica e legale nelle cause di risarcimento danni e li appoggeremmo nelle iniziative di protesta. La partita è ancora tutta da giocare». Franz Mauri