Famiglia falciata in Cadore, convalidata la custodia cautelare per Angelika Hutter: la 31enne è ricoverata in psichiatria

L’automobilista tedesca è accusata di omicidio stradale plurimo. Le sue condizioni psichiche si sarebbero aggravate, tanto da convincere i medici a disporre il suo ricovero all’ospedale di Venezia

Angelika Hutter e la sua auto dopo l'incidente

Angelika Hutter e la sua auto dopo l'incidente

Belluno, 10 luglio 2023 – È stato convalidato dal gip bellunese Enrica Marson il fermo preventivo per omicidio stradale plurimo nei confronti di Angelika Hutter, la 32enne tedesca che giovedì scorso ha travolto e ucciso tre persone, tra cui un bimbo di 2 anni, a Santo Stefano di Cadore. Secondo quanto si è appreso, la donna non ha preso parte all'interrogatorio perché ricoverata da ieri nel reparto di psichiatria dell'ospedale di Venezia. Per domani è stata annunciata una conferenza stampa del procuratore Paolo Luca, che potrebbe chiarire molte delle zone d’ombra dell’incidente.

A Santo Stefano di Cadore oggi è stato proclamato il lutto cittadino: i negozi hanno abbassato la serranda e il consueto mercato settimanale si svolge in forma ridotta, mentre nel Veneziano gli amici di Elena Potente – la mamma sopravvissuta alla tragedia – hanno lanciato una raccolta fondi sui social

Lutto cittadino

A Santo Stefano di Cadore oggi è lutto cittadino. Ridotte le bancarelle del consueto mercato del lunedì e pellegrinaggio di persone in quel tratto di via Udine dove giovedì è accaduta la tragedia per un momento di raccoglimento, di ricordo. Sul muretto ai bordi della strada, sono stati portati lumini, mazzi di fiori e pupazzi, compreso 'Po', il Teletubbies rosso che per moltissimi bambini è il personaggio più amato. Quando Angelika Hutter è stata fermata e arrestata per omicidio stradale plurimo, ai carabinieri intervenuti sul posto ha detto di “girare da mesi per i paesi di montagna”.

La donna: “Sono in un baratro”

Sono in un baratro”. È la frase che continua a ripetere in tedesco la 31enne Angelika Hutter, giovedì è stata rinchiusa nel carcere veneziano della Giudecca, Ieri il ricovero in psichiatria. La donna ha travolto una famiglia veneziana a Santo Stefano di Cadore, l’accusa è di omicidio stradale plurimo. Il pm le contesta l’articolo 589 bis del Codice penale, un reato che prevede una pena da due a sette anni, che nel caso della morte di più persone può essere triplicata, fino a un massimo di 18 anni. La donna da nove mesi vive in auto girando per l’Europa. Tra gli elementi chiave emersi finora dal luogo dell’incidente, l’assenza di segni di frenata sull'asfalto. La donna, secondo alcuni testimoni, avrebbe litigato animatamente con una persona prima di mettersi alla guida dell'auto.

Richiesta di scarcerazione respinta

Stamattina Giuseppe Triolo, il legale che è stato dato d’ufficio alla 31enne, ha chiesto la scarcerazione della sua assistita. È stato un atto dovuto, anche alla luce delle parole che l'avvocato ha riferito nelle ultime ore ai giornali: “Angelika sta combattendo una battaglia interiore, perché si sente addosso la responsabilità di aver ammazzato tre persone”. Nonostante gli inquirenti che l’hanno interrogata prima dell’arresto l’abbiamo descritta come una persona che “non ha mostrano alcun segno di pentimento”, sembra che Angelika abbia “rimosso ogni cosa, come se lei non ci fosse stata”.

Antoniozzi: “No infermità mentale, ergastolo”

“Siamo stanchi delle infermità mentali. Siamo stufi preventivamente dell'ipotesi che la signora Angelika Hutter abbia agito a Cadore per effetto di disturbi mentali”. Lo afferma Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera. “Se sarà stabilito che la signora tedesca ha agito volontariamente – aggiunge Antoniozzi – bisognerà cambiare imputazione in omicidio plurimo volontario, reato che prevede l'ergastolo. La nostra proposta di legge deve diventare al più presto norma e superare la sentenza della Cassazione del 2005, che è stata un disastro. Già il 13 luglio, se si stabilirà che Corona ha qualche seminfermità, avremo inferto un duro colpo al diritto – conclude Antoniozzi – e non vorremmo che da Belluno arrivasse un altro vulnus"

Il video: eccesso di velocità

L’Audi A3 su cui viaggiava l’automobilista tedesca procedeva oltre i limiti di velocità previsti nel centro abitato di Santo Stefano di Cadore. L’auto nera correva ad almeno 70 chilometri l'ora in direzione di Sappada, in Friuli. Ma nel punto in cui ha travolto e ucciso le tre vittime di Favaro Veneto – il 48enne Marco Antoniello, la suocera 65enne Mariagrazia Zuin (una ex dipendente dell'Ulss andata in pensione cinque anni fa) e il piccolo Mattia di due anni – il limite massimo consentito è di 50. A confermare l’ipotesi della velocità sostenuta è stato il video acquisito dai Carabinieri di Belluno da un’autofficina della zona. Le immagini mostrano l’A3 sfrecciare sul tratto rettilineo per pochi secondi, poi il terribile impatto con la famiglia Antoniello. A salvarsi solo la 42enne Elena Potente – che stava spingendo il passeggino con il figlio, ucciso dell’auto – e il padre 67enne Lucio Potente, ex portiere in diverse società del Veneto e ora allenatore dello Jesolo Calcio.

Angelika è in Italia da maggio

Angelika Hutter si è allontanata dalla sua casa in Baviera nel mese di ottobre e per nove mesi ha vissuto nella sua Audi A3 nera, la stessa dell’incidente del Cadore. Tra le lamiere contorte, gli inquirenti hanno trovato coperte e i generi alimentari. A gennaio i suoi genitori sarebbero andati a cercarla, raccontando ai vicini di averle fatto visita in Grecia. Secondo quanto emerso dalle indagini, la donna si troverebbe in Italia da almeno fine maggio, quando è stata denunciata dopo una lite con un commesso del centro commerciale Twenty di Bolzano: pare che in quell’occasione avesse nello zaino un martello.