Venezia, Ryanair cambia rotta e cancella aereo e 6 voli: tasse troppo alte

Dal 30 maggio la compagnia low cost deve 9 euro per ogni passeggero imbarcato all’aeroporto Marco Polo al Comune, che ha aumentato l’accisa del 38%. É scontro tra il sindaco Brugnaro e Save, la società che gestisce lo scalo. Quali sono le tratte cancellate

L'aeroporto di Venezia Marco Polo non avrà più aereo ed equipaggi in città e vedrà cancellate 6 tratte

L'aeroporto di Venezia Marco Polo non avrà più aereo ed equipaggi in città e vedrà cancellate 6 tratte

Venezia, 23 giugno 2023 - Ryanair ha annunciato oggi di aver dovuto rimuovere un aeromobile, pari ad un investimento da 100 milioni di dollari), cancellare sei rotte e ridurre i voli su ulteriori sei rotte dall'aeroporto Marco Polo di Venezia per l'inverno 2023 a causa della decisione del Comune di Venezia "di applicare un eccessivo e sconsiderato aumento delle tasse pari al 38% (2,50 euro) per ogni uomo, donna e bambino in partenza dall'aeroporto Marco Polo di Venezia a partire dal 30 maggio 2023, che si aggiunge alla tassa di 6,50 euro attualmente in vigore". 

Al Comune 9 euro a passeggero

Un aumento che corrisponde ad un totale di 9 euro a passeggero, da devolvere al Comune, per una compagnia low cost che fa del prezzo competitivo la sua prima arma sul mercato.

Per il vettore, la decisione del Comune di Venezia di aumentare i costi di accesso a Venezia "soffoca la connettività e la crescita ed ha un impatto negativo sui veneziani e sull'industria turistica in ripresa. A seguito di questo eccessivo aumento della tassa, Ryanair è stata costretta a riallocare la capacità dall'aeroporto Marco Polo di Venezia - viene annunciato - verso città concorrenti in Spagna e Portogallo che non hanno una tassa così penalizzante ed offrono invece costi di accesso più bassi per stimolare la ripresa e la crescita del turismo". Non è escluso che la compagnia resti nel Nord o comunque nel Nord Est spostandosi su altri scali.

Ryanair minaccia altri tagli

Ryanair chiede al Comune di Venezia "di fermare con urgenza questo eccessivo aumento delle tasse per evitare ulteriori tagli di capacità che avranno un impatto negativo non solo sull'aeroporto Marco Polo di Venezia ma anche sulla città di Venezia, dove la connettività è la linfa vitale dell'industria turistica locale".

Rimosso aereo basato: cosa significa

Jason McGuinness, chief commercial officer di Ryanair, si dice rammaricato "per l'illogica decisione del Comune di Venezia di aumentare l'addizionale comunale del 38%, passando da 6,50 a 9 euro per passeggero a partire dal 30 maggio, che ha costretto Ryanair a rimuovere un aeromobile basato”. Non si tratta di un termine ‘tecnico’ ma della rimozione di una struttura più complessa che comporta dunque anche ricadute in termini economici. Aereo basato significa infatti che ha struttura ed equipaggi nell’aeroporto, in genere con hangar per la manutenzione, uffici per la gestione del personale e stanze per gli equipaggi, magazzini per i pezzi di ricambio.

Le 6 rotte da Venezia cancellate

La decisione del Comune, continua Jason McGuinness, ha spinto Ryanair anche a “cancellare 6 rotte dall'aeroporto Marco Polo di Venezia, tra cui Alghero, Colonia, Bournemouth, Helsinki, Norimberga e Fuerteventura per l'inverno '23". Per Rayanair "non esiste alcuna giustificazione per questo eccessivo aumento delle tasse che rende Venezia una delle città più costose e non competitive d'Europa. Il Comune di Venezia dovrebbe abbassare, non aumentare, i costi di accesso per contribuire a stimolare il traffico e la sua fragile industria turistica, che si sta ancora riprendendo dalla pandemia". 

Brugnaro: “Penso agli asiatici”

Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, però, non fa drammi, nonostante la conseguente rimozione di un aeromobile con base a Tessera. "Abbiamo un aeroporto contingentato - dice all'Ansa - e so di tante compagnie che vogliono ancora venire a Venezia, penso agli asiatici, e qualche slot magari ce lo lasciano libero per qualcun altro".

Dal 6 maggio scorso erano ripresi i collegamenti diretti tra Venezia e Philadelphia interrotti per il Covid. Saranno attivi fino ad ottobre.

Contro il monopolio

Nel sottolineare come ciascuna compagnia abbia le proprie politiche commerciali, il sindaco della città lagunare spiega di essere "per la libertà". "Immagino che siano bravi - aggiunge - e sapranno quello che stanno facendo. Noi gestiremo bene la città e daremo migliori servizi ad altri, così da non avere la pressione di una sola compagnia".

L'addio di Ryanair, dunque, non pesa più di tanto. "Sono avvicendamenti che succedono - rileva -. Come uno chiude, un altro apre. Il mondo è fatto così".

Tasse per il rinnovo della Legge speciale

"È una norma dello Stato - ha ripetuto a più riprese Brugnaro -. La città di Venezia nel 2024 finirà i fondi della Legge speciale, e purtroppo non possiamo non applicare le tassazioni che ci vengono fornite come possibili. Se non lo facessimo non potremmo dimostrare che c'è il bisogno di rifinanziamento".

Respinto il ricorso di Save

Di traverso alla nuova tassa si era messa anche Save, la società che gestisce lo scalo aeroportuale veneziano, che aveva presentato ricorso presso il tribunale amministrativo regionale contro l'applicazione e riscossione della tassa. Ma proprio il Tar, il 25 maggio, aveva dato ragione al Comune, respingendo la richiesta di sospensione. Per parte sua, dai vertici di Ca' Farsetti, sede del Comune, la posizione è sempre rimasta la stessa. Ryanair aveva già minacciato ripercussione a gennaio; la decisione del Tribunale e meno di un mese fa e l’entrata in vigore della tassa dal 30 maggio scorso sulla scalo veneziano, ha spinto la compagnia low cost a ‘cambiare rotta’.

Save: ci sono già slot liberi

"Non capisco come il sindaco di una città importante come Venezia possa dire così tante sciocchezze in così poche righe". Enrico Marchi, presidente del Gruppo Save, che gestisce l'aeroporto di Venezia, replica così al sindaco. "Brugnaro dimostra di non sapere di cosa parla, in ciascuna delle tesi che sostiene - dice Marchi -. Non è vero che il Marco Polo è un aeroporto contingentato e non c'è nessuna compagnia che voglia venire a Venezia e che non possa farlo per mancanza di slot; se per caso ne conosce qualcuna ce lo faccia sapere".

Asia? Mercato in crisi

Gli slot lasciati da Ryanair "non saranno rimpiazzati da compagnie asiatiche come sostiene il sindaco, poiché sono ambiti di mercato del tutto incomparabili - aggiunge -. Facciamo presente a Brugnaro che rispetto ai collegamenti con l'Europa, l'Asia è un mercato in crisi e complessivamente sta perdendo il 65% del traffico rispetto al pre-Covid, con la Russia a -81% e l'Australia a -52%".

Cresce traffico domestico ed europeo

Per Marchi, "il traffico domestico/europeo è l'unico segmento che è tornato ai livelli pre-pandemici, grazie a vettori come Ryanair - sottolinea -. Il sindaco, con queste dichiarazioni improvvisate, tenta di mascherare la sua improvvida decisione di applicare una tassa di imbarco che ha il solo effetto di far fuggire il turismo di qualità".

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"Forse anziché dedicare tante energie a tassare i cittadini veneti e a mettere in fuga i turisti che vogliono visitare la nostra Regione, il sindaco dovrebbe finalmente dare concretezza a una razionale regolazione del turismo nella città più bella e delicata del mondo - osserva Marchi -. Nei prossimi giorni pubblicheremo i dati sugli effetti negativi della tassa con riguardo alla generazione di ricchezza per il territorio". Per Save, dunque, "ci sono due possibilità - conclude Marchi - o il sindaco di Venezia è disinformato, oppure è in malafede".