Verona, rider pedala per 50 chilometri per una consegna ma il cliente si pente

L'episodio a Bussolengo. L’ex consigliere regionale Andrea Bassi che aveva effettuato l’ordine: "Non contribuirò a perpetrare lo sfruttamento"

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Verona, 17 gennaio 2023 - Di sera e in pieno gennaio un giovane rider ha percorso una cinquantina di chilometri in bicicletta nel Veronese per consegnare il pasto ad Andrea Bassi. Non è un cliente qualunque: già consigliere regionale della Lega e poi in Fratelli d'Italia, si è dimesso nel 2021 da assessore comunale per poi non tesserarsi più e ritornare al suo lavoro.

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Ora Bassi, come si legge sul suo profilo social e sulla stampa locale, si dichiara pentito. "Non cado dalle nuvole ma ho toccato con mano quello che accade a questi poveri ragazzi - spiega - è stata la prima volta che ho usato l'applicazione. Ero ignorante, ora ne ho preso consapevolezza".

L'ex assessore, che abita a Bussolengo, ha voluto raccontare la vicenda su Facebook. "Ci ho pensato tutta la notte - confessa -. Mi sono chiesto: ma questo povero Cristo ha dovuto patire per portarmi a casa degli hamburger con patatine?". Bassi ha atteso la sua ordinazione, ma tutto si aspettava meno che trovarsi davanti un ragazzo a bordo di una bici non attrezzata per quel viaggio.

Bassi precisa di aver effettuato l'ordine a una grossa catena di fast food "alle 18.50, con la promessa che il cibo gli sarebbe stato consegnato in un'ora vista la distanza relativamente breve alla sua abitazione di Bussolengo". Ma l'uomo non sapeva che la catena a sua volta si appoggia ad un noto delivery che effettua materialmente le consegne. "Alle 20.30 - riferisce ancora Bassi - non avevo ricevuto ancora nulla e ho chiamato per disdire l'ordine". Poco dopo il rider in bicicletta, proveniente da Verona sud, quindi a diversi chilometri di distanza, si è presentato alla sua porta. "Sono rimasto talmente sbalordito quando ho capito quanti chilometri aveva fatto con la sua bicicletta malandata - confessa - che non ho avuto nemmeno il tempo di dargli la marcia. Ha ripreso a pedalare e se ne è andato. Neanche il tempo di ringraziarlo".

"Praticamente ha percorso tra andata e ritorno - spiega - 40 o 50 chilometri. Mi si è raggelato il sangue. Gli ho anche chiesto se volesse salire a scaldarsi un po' ma mi ha risposo che non aveva tempo, che doveva correre via per altre consegne". Bassi ora ha preso una decisione: "da parte mia posso dire che sebbene non voglia demonizzare il sistema, fino a quando non vedrò un cambiamento, non contribuirò a perpetrare lo sfruttamento".

"Proprio vero: a volte si fa più notizia quando non si vuole farla", scrive ancora l'ex consigliere sui social e torna al post pubblicato qualche giorno prima per raccontare la vicenda. "Ebbene, ha avuto più risonanza mediatica della stragrande maggioranza dei post politici che io abbia mai scritto! Subito francamente non ne ero felicissimo ma oggi, col senno di poi, mi sono ricreduto perché, avendo avuto modo di approfondire il funzionamento di questo particolare sistema, spero che questa attenzione cominci a squarciare il velo di indifferenza (spesso inconsapevole, come nel mio caso) che cela alcune evidenti storture nel suo funzionamento. Augurandomi poi che, ovviamente, chi sta nelle stanze dei bottoni si adoperi per modificare e/o adeguare le norme che regolano il settore".