Coronavirus Marche, 2 vittime. Polmoniti interstiziali in forte calo

Il bollettino: 23 nuovi contagiati e due morti, il dato più basso fino ad ora. Le terapie intensive si svuotano

Covid-19, fase 2

Covid-19, fase 2

Ancona, 9 maggio 2020 - La curva del contagio da Coronavirus nelle Marche continua la sua discesa. E anche il numero dei decessi è in calo: due vittime nelle ultime 24 ore: si tratta di due donne di 83 anni, una di Corridonia (Macerata) e una di San Costanzo (Pesaro Urbino). Il virus sembra davvero perdere la sua virulenza.  

Il numero complessivo dei decessi è arrivato a 960, con le ultime due vittime registrate oggi; 508 il numero totale dei decessi in provincia di Pesaro Urbino, 212 ad Ancona, 153 a Macerata, 66 a Fermo e 13 ad Ascoli Piceno.

I nuovi contagi

Nelle ultime 24ore i 735 tamponi analizzati nelle Marche hanno evidenziato 23 casi di positività al coronavirus. Il bilancio regionale dei contagi finora viene dunque aggiornato a 6.493 su un totale di 47.827 test eseguiti dai vari laboratori di virologia.

Lo comunica il Gores. A livello provinciale, dei 23 nuovi casi di positività al Covid-19 se ne sono registrati 11 in provincia di Pesaro Urbino, cinque in quella di Macerata, quattro ad Ancona, uno nel Fermano, nessuno nell' Ascolano mentre altri 2 contagi riguardano persone residenti fuori regione.

Il totale dei guariti sale a 2305, i ricoverati in Regione sono 317 di cui solo 32 in Terapia Intensiva. 

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Polmoniti in forte calo

I virus, anche i più aggressivi, nascono e poi si modificano, compreso il Coronavirus nella sua variante Sars-Cov2. Lungi essere degli scienziati, specie in questo periodo in cui lo scenario degli esperti è abbastanza ampio, ci atteniamo ai fatti clinici e prendiamo come spunto l’ospedale regionale di Torrette. Nonostante un calo evidente, con statistiche e percentuali ormai dirette verso il ‘Contagio Zero’, nuovi casi positivi al Covid-19 ci sono e ce ne sono stati sempre, anche nelle ultime settimane.

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C’è però un dettaglio non di poco conto secondo noi: praticamente in pochissimi casi il virus è sfociato in una polmonite interstiziale di alta intensità come accadeva fino ad un mese fa. Le terapie intensive delle Marche, a partire da quelle di Torrette che nel periodo caldo hanno ospitato 43 pazienti al massimo della dotazione di posti letto possibile, si stanno svuotando, inesorabilmente, giorno dopo giorno. Dentro restano soltanto pochi pazienti (ieri il Gores ne segnalava 38, 13 dei quali a Torrette), la quasi totalità dei quali sono ricoverati lì da più di un mese. La conferma arriva dagli addetti ai lavori: "Vero, sono almeno tre settimane, forse più, che in ospedale non entra più nessuno diretto alla rianimazione e lo stesso dicasi per i casi di polmoniti brutte come quelle che arrivavano a marzo – spiega un medico di Torrette che preferisce mantenere l’anonimato –. È vero, i casi si sono ridotti, ma  qualche polmonite, anche se con minor frequenza, me la sarei aspettata. Quale spiegazione esiste? Diverse, tra cui il fatto che il virus si sia attenuato e abbia diminuito la sua potenza. La mortalità non è un buon indicatore perché in queste settimane i pochi decessi erano quelli che da 30-40 giorni erano ricoverati nelle rianimazioni. Bisogna guardare, come indicatore, i nuovi ricoveri in terapia intensiva che sono costantemente in calo".

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Da qui l’ipotesi, circolante all’interno degli ambienti ospedalieri in prima linea nella battaglia contro il Covid, che il virus abbia modificato la sua forma e la sua aggressività. "Di polmoniti talmente gravi da richiedere un’intubazione e il collegamento ad un ventilatore non ne arrivano più da fine marzo/inizio aprile – aggiunge un altro medico di Torrette –. Tramite il pronto soccorso qualche polmonite arriva, ma nessuna grave da richiedere un ricovero in intensiva, piuttosto da trasferire in un reparto Covid internistico, che siano le malattie infettive, la pneumologia o le altre aree Covid nate dalla riorganizzazione".