Ancona: cenone e pranzo di Natale, i consigli degli chef

Abbiamo incontrato alcuni chef di ristoranti anconetani che hanno dato i loro menù per Natale: "Sempre all’insegna della tradizione"

I consigli degli chef anconetani per un Natale gustoso

I consigli degli chef anconetani per un Natale gustoso

Ancona, 24 dicembre 2022 – Se c’è un giorno dell’anno in cui la tradizione della tavola si afferma in tutta la sua storia e le diverse tipicità dei territori questo è il Natale. Una festa che gli Italiani amano trascorrere con i propri cari e che inizia sempre la sera della Vigilia con una cena che in origine era di magro ma che negli anni è divenuta, per le svariatissime portate, un vero e proprio cenone. Il Carlino ha incontrato alcuni chef dei ristoranti tra i più noti ad Ancona per conoscere le loro proposte culinarie ed avere qualche suggerimento che potrebbe essere utile ai nostri lettori per le proprie tavole.

Approfondisci:

Natale a Osimo, tanti gli eventi in programma

Natale a Osimo, tanti gli eventi in programma

Corrado Bilò, nipote della Moretta, da cui prende il nome la famosa trattoria di Piazza del Plebiscito, per la Vigilia propone pesce e una minima scelta di carne per chi non lo ama: "Il capitone, in anconetano Bigiatto, lo fa da padrone. Non è tra i più richiesti ma è una consuetudine. Lo stoccafisso e il brodetto, poi coda di rospo, canocchie, arrosti misti e mazzancolle.

Approfondisci:

Eventi Bologna 2022, cosa fare nel weekend di Natale e a Santo Stefano

Eventi Bologna 2022, cosa fare nel weekend di Natale e a Santo Stefano

Menù tradizionali

A Natale il menù è tradizionale con antipasti di salumi, tortellini fatti a mano in brodo di cappone e ravioli al formaggi con funghi e tartufo. Bollito e arrosto misti, contorni in abbinamento. Panettone, torrone, datteri, noci, uva, mandarini. Il tutto bagnato con un Salmagina Zaccagnini e Rosso Conero Moroder".

Un Natale da tradizione come propone anche il Giardino. "Lo stoccafisso all’anconetana, è uno dei piatti più richiesti – sottolinea lo chef Vincenzo Caccavale – Tagliolini al sugo di baccalà o di stoccafisso, antipasti abbinati come il baccalà mantecato. Poi pesci di ogni tipo e menù alla carta per chi lo desidera. A Natale proponiamo, sempre nel rispetto degli usi, tortellini in brodo, bollito con svariate carni, accompagnato dalle varie salse. Poi arrosto di agnello e maiale al forno con contorni".

Se il Natale si fa in casa

Per chi cucina in casa lo chef suggerisce un piatto semplice che lui fa con baccalà, uvetta e pinoli servito con pan grattato aromatizzato con acciughe, origano e maggiorana.

Sapori marchigiani e abbinamenti insoliti

Paolo Antinori, chef del Ginevra Restaurant del See Port, non rinuncia alle tradizioni e ai sapori delle Marche, proposti anche con abbinamenti insoliti e bilanciati. "Per la Vigilia proponiamo sapori dal calore famigliare con misto di crostacei al vapore e caviale di teriyaki, pappardelle fatte in casa con la lenticchia di Serra de Conti, sapore del territorio, con salsa di canocchie e vellutata di cime di rapa. Lo stoccafisso all’anconetana, un pre dessert di cioccolato bianco e un dolce con castagne, caco e agresto marchigiano(sapa e aceto). Natale nella tradizione con pizza di formaggio e spuma di scamorza affumicata, galantina con pistacchi e tartufo nero con pak choi e crema di burrata al wasabi. Cappelletto emiliano, in omaggio alla famiglia Guidi, con brodo di cappone, carni lessate con salse varie e contorni. Un pre dessert a base di cocco e lampone e un dolce con cioccolato nocciola e melograno".

A Portonovo l’arte del ‘recupero’

Per gli anconetani che non rinunciano mai a Portonovo per la sera della Vigilia è aperto Marcello che poi riaprirà dopo Natale. Lo chef Lorenzo Zappi consiglia di mangiare pesce del territorio: "Suggerisco vivamente il pesce azzurro e un piatto con rombo e cavolfiore arrostito, appoggiato su due fondi che si incontrano. Uno ottenuto dai resti del rombo e un’altro da animali da cortile. Con le foglie del cavolfiore facciamo una salsa per guarnire il piatto. Nulla va sprecato. Nocchie crude, in questo periodo hanno il corallo e sono dolcissime, con il pan brioche. Alici marinate con croccante di semi oleosi e pomata di carote. Spaghetti con i moscardini e salsa al profumo di alloro e origano mediterranei. Poi la ciambella di Gina al Varnelli e zabaione con la Creola di Baldoni". Un consiglio di Lorenzo: "Spalmate il cotechino su una fetta di pane abbrustolito".  

Ma non tutti i locali restano aperti per Natale come Sot’aj Archi. "Noi riapriamo il quattro gennaio – evidenzia la titolare Maria Paola Amoroso – perché siamo aperti solo quando escono le barche che ci portano il pesce. Comunque per Natale credo sia importante mantenere sempre la tradizione con i cappelletti in brodo, il lesso e il fritto".