REDAZIONE ANCONA

A Loreto un ecografo capolavoro d’ingegneria

Si chiama "Ge Voluson expert 22" la strumentazione all’ospedale Santa Casa: permette di scansionare immagini con elevata qualità

A Loreto un ecografo capolavoro d’ingegneria

L’ospedale Santa Casa di Loreto è la prima struttura pubblica in Italia ad essersi dotata del nuovo ecografo inaugurato ieri mattina alla presenza delle autorità. Si chiama "Ge Voluson expert 22", per i tecnici, capolavoro di ingegneria che permette di ottenere scansioni in 2d con un’elevata qualità delle immagini per chi non è del settore. Il dispositivo è collocato all’interno del Centro diagnosi prenatale di secondo livello, sezione del nosocomio mariano. "I Livelli essenziali di assistenza (Lea) e gli screening sono obiettivi della Regione per dare risposte alle famiglie. Le risposte non si devono dare solo negli ospedali ma prima, nei centri preposti, per evitare l’acuto. Esempi come questo sono iniezioni di fiducia. Tutte le aziende della sanità devono fare sistema che come Regione dobbiamo riuscire a difendere", ha detto il governatore regionale Francesco Acquaroli accanto all’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, al sindaco Moreno Pieroni, che ha sottolineato l’importanza dell’aspetto umano, e all’arcivescovo Fabio Dal Cin presente per la benedizione del macchinario. L’occasione è stata proficua per fare il punto dell’attività del Centro di screening prenatale a sette anni dall’apertura. "Il Centro unico regionale ha visto un costante incremento delle attività caratterizzato da un totale di 59mila e 564 prestazioni con un aumento nell’ultimo anno del 12,6 per centro rispetto al precedente (11mila e 416 contro 10mila e 139) e un afflusso di novemila e 157 differenti pazienti (mille e 707 nel 2023 contro i mille e 667 nel 2022) che si sono rivolte al centro per sospetti di patologia fetale o per rischi da assunzioni di farmaci, per familiarità, esposizione a radiazioni o per malattie infettive contratte in gravidanza e a rischio per danni al prodotto del concepimento – ha detto il direttore Sods Alessandro Cecchi accanto a Giovanni Stroppa, direttore generale Ast Ancona -. I tempi di attesa medi per l’erogazione delle prestazioni si attestano entro i sette giorni per le prestazioni non programmabili. A ogni accesso viene offerto a tutte le pazienti un colloquio consultivo per permettere loro di seguire l’evoluzione della situazione coinvolgente il proprio bambino. Negli anni sono stati effettuati oltre 17mila colloqui, di cui tremila e 355 nel 2023, con un incremento del 10,5 per cento rispetto all’anno precedente. La valutazione della provenienza delle pazienti che affluiscono al centro ha mostrato una sempre migliore omogeneizzazione nell’ambito regionale con un maggior coinvolgimento delle aree più estreme della Regione. C’è stato anche un aumento della scelta del Cur da fuori Marche (mille e 269)".

Silvia Santini