
Addio al professor Giovanni Bombace: morto la scorsa notte il fondatore e primo direttore del Cnr di Ancona. Era stato lui a dargli la luce nel ‘71, quando ancora si chiamava ‘Laboratorio di tecnologia della pesca’. Oggi è l’Irbim, Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine.
Bombace, nato in Sicilia nel ‘29 e laureato in Scienze naturali, ha condotto per 15 anni ricerche sulla pesca a strascico nel canale di Sicilia. Nel ‘71, fu chiamato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche ad Ancona a dirigere il laboratorio di tecnologia della pesca.
Organo, questo, che sotto la sua guida, fino al ‘96, ha assunto notevole rilevanza scientifica in tutto il bacino mediterraneo. La sede di Ancona continua oggi la sua attività come Irbim. Gli studi svolti da Bombace vanno dalla biologia marina fino alla ricerca di nuovi fondi strascicabili per la pesca d’altura siciliana, da quelli relativi alla commercializzazione del pescato ai mercati di produzione, dagli studi sulla fascia costiera, alla ricerca sulle barriere e le strutture artificiali, affrontando i problemi di gestione delle risorse. L’uomo, morto a 94 anni, diede un contributo fondamentale alla stesura della legge 4182, che - per intenderci - è il ‘Piano per la razionalizzazione e lo sviluppo della pesca marittima’.
Sostenitore della necessità di portare la conoscenza della pesca oltre la ristretta cerchia degli addetti ai lavori, nell’83 curò per la Rai la realizzazione di 12 puntate per far conoscere al grande pubblico le problematiche del settore e della ricerca scientifica sulla gestione delle risorse ittiche.
Dopo il pensionamento del ‘96, continuò a frequentare il suo istituto, di cui era Senior associato, dispensando suggerimenti ai giovani e continuando a scrivere la sua ultima fatica, ‘Il tonno atlanto-mediterraneo e le sue popolazioni’. Fu presidente del Consiglio generale della pesca del Mediterraneo della Fao, dall’80 all’82 e del comitato vertebrati marini e cefalopodi della Ciesm dall’80 all’84, oltre che della Società italiana di biologia marina, di cui era socio onorario dal 2000.
Nicolò Moricci