L’estate del 2020 sarà ricordata per le escursioni in barca al largo delle spiagge di Numana e Sirolo e le camminate in mezzo alla natura del Conero. I turisti dell’era Covid hanno scelto la natura, quella incontaminata del mare e del verde del monte. In tanti raggiungono la Riviera del Conero già preparati, dopo aver studiato su siti e cartine la storia della loro meta di viaggio e soprattutto dopo aver chiamato l’Ufficio turistico, letteralmente preso d’assalto dalle telefonare quest’estate. "Sicuramente ne abbiamo registrate più del doppio rispetto all’anno scorso, per avere informazioni, sulle spiagge e non solo, e per prenotare tour e itinerari. Direi mille in più – confermano dallo Iat di Numana -. C’è stato il boom di prenotazioni delle gite in barca e la riscoperta dei sentieri". I Traghettatori del Conero ne sanno qualcosa, dato che tutti i giorni d’estate si impegnano per fornire un servizio ai turisti che assomiglia più a un viaggio esperienziale tra le meraviglie del Conero. "Tanti turisti pernottano qui appositamente per partecipare al Tarta day, l’emozionante liberazione di tartarughe. C’è stata tanta richiesta nei pochi appuntamenti che ci sono stati quest’estate", confermano. Tutti rimangono a bocca aperta nell’apprendere sul posto curiosità e bellezze celate dal monte. "L’escursione più piaciuta forse è la gita in barca alle Due Sorelle, tutti ne parlano benissimo". Sono quasi tutti turisti italiani, per lo più del Nord Italia, e tanti sono anche “nostrani” dall’entroterra marchigiano. Una speranza oltre confine si è aperta da Ferragosto: "Hanno cominciato ad affacciarsi anche gli stranieri", dicono dallo Iat, dati alla mano. Difficile trarre un bilancio dell’attività per l’estate 2020, che sarà stilato soltanto a fine stagione, ma l’impressione è positiva, considerando che, soltanto due mesi fa, nessuno si sarebbe mai aspettato numeri del genere in quanto ad arrivi di turisti, tutti rispettosi delle norme anti Covid. Per le liberazioni delle tartarughe ad esempio c’era una folla contingentata e rispettosamente festosa. La partenza dei gruppi è sempre stata dal porto di Numana con arrivo alla spiaggia sirolese e poi il ritorno in barca verso il porticciolo attorno alle 18. Parte dell’incasso è devoluto alla Fondazione cetacea di Riccione, che così potrà continuare il lavoro di riabilitazione, tanto importante quanto delicato, per salvare altri esemplari. Con il progetto "Numana città delle tartarughe", solo durante l’estate scorsa migliaia di visitatori hanno potuto osservare gli splendidi esemplari salvati da morte certa ospiti dell’area di riabilitazione. Le tartarughe soffrono e sono a rischio estinzione soprattutto per la distruzione dei siti di nidificazione per antropizzazione.
Silvia Santini