
Francesco Agnello durante il closing per l'Ancona Calcio con Tony Tiong
Ancona, 26 giugno 2024 – Dopo l'improvviso colpo di teatro di ieri per la vendita dell’Us Ancona (“I dettagli dell'operazione verranno resi noti oggi”, si leggeva in una mirabolante nota a firma del magnate malese), Tony Tiong ha tenuto fede (almeno) a questa promessa e, stamattina, ha ceduto ufficialmente il club a una nuova proprietà.
Chi è Francesco Agnello, il nuovo presidente
Il closing si è tenuto in uno studio notarile di Roma: la società, estromessa dalla serie C per il mancato pagamento degli stipendi ai tesserati, passa a Francesco Agnello, imprenditore attivo nell'ambito della distribuzione di bevande e bibite e, da quanto emerge, anche a capo di una holding nei settori del food e delle acque minerali. È lui il nuovo presidente dell'Ancona.
Nato a Torre Annunziata, sessant'anni. In passato era già stato accostato ad altri club professionistici come la Salernitana (due anni fa per l'esattezza e, allora, fu un interessamento concreto), ma anche all'Avellino, alla Casernana, alla Reggina e, per arrivare alle cronache più recenti, al Barletta.
Il comunicato
La chiusura dell'operazione è stata comunicata dal solito studio Giangrande di Milano, che cura gli interessi di Tiong da quando la situazione, quel 4 giugno, è esplosa, e dunque dagli avvocati Stefano Giangrande, Simone Riva e Niccolò Cortelazzi: “In nome e conto del signor Tony Tiong, si comunica che nella mattinata odierna, presso il notaio Lauro Gallori in Roma, si è tenuto il closing dell'operazione di cessione del controllo della società U.s. Ancona S.r.l., con l'assistenza lato acquirente dello Studio Galoppi & Partners insieme all'advisor dottor Marsella e lato venditore lo scrivente insieme agli studi Ontier Italia e Olg e al commercialista dottor Ripa”, si è letto nel comunicato. E ancora: “La nuova proprietà della società U.s. Ancona S.r.l. è rappresentata dall'imprenditore dottor Francesco Agnello e comunica che, entro l'inizio della prossima settimana, verranno formalizzate le nuove cariche sociali, l'organigramma e il progetto sportivo”.
Le incognite
Ora questa mossa a sorpresa potrebbe rimescolare le carte ma, è evidente ai più, che l'unica Ancona che verrebbe legittimata è quella nuova. Ed ovvero – dopo l'imprimatur del presidente della Federcalcio Gabriele Gravina al sindaco Daniele Silvetti, con cui viene riconosciuta la possibilità al capoluogo marchigiano di iscrivere un soggetto calcistico ex novo a un campionato dilettantistico – di fatto l'Ancona oggi di Agnello e prima di Tiong non avrebbe affatto assicurata la partecipazione ai campionati, chiamata a fronteggiare una situazione debitoria intorno ai 2 milioni di euro di cui non si è fatto cenno nel comunicato, allo stesso modo delle cifre dell'operazione.
Il futuro
Ecco che il sindaco, nonostante un malore che ha determinato un imprevisto ricovero in ospedale e le successive rassicurazioni fornite in prima persona, prosegue nella tortuosa strada verso la serie D, con una nuova società. Ieri è stata pubblicata la manifestazione d'interesse (valida fino al primo luglio): servono 400mila euro entro il 4 luglio.