Inutile girarci attorno: anche il prossimo sarà un girone B travestito da Serie C. Vero che ancora mancano tre mesi abbondanti, ma la fresca retrocessione dell’Ascoli ha già delineato quello che potenzialmente potrebbe essere il raggruppamento nel quale si ritroverà l’Ancona l’anno prossimo. Partiamo proprio dall’ultimo evento: con la discesa dei bianconeri in terza serie dopo nove anni ininterrotti di cadetteria, le Marche ritroveranno il derby regionale per antonomasia, la madre di tutte le sfide. Un confronto che manca da ben nove stagioni appunto, quando entrambe le formazioni disputavano il campionato di Serie C 2014-2015: alla guida dei dorici c’era Giovanni Cornacchini, mentre sulla panchina bianconera sedeva Mario Petrone. Il torneo venne vinto proprio dall’Ascoli, che festeggiò quindi la promozione in Serie B, ma i biancorossi si tolsero comunque la soddisfazione di vincere il derby d’andata allo stadio Del Conero (autogol di Mori e rete di Tulli). La retrocessione del ’Picchio’ è stata accolta, com’era prevedibile, con grande gioia dai tifosi anconetani, che sui social hanno dato sfogo alla loro soddisfazione in un modo colorito. Ma, come detto, non sarà l’unica sfida degna di nota: ad impreziosire il raggruppamento centrale ci saranno altre importanti realtà. Detto che va fatto un discorso a parte per Perugia, Pescara e Ternana, che si giocano rispettivamente la promozione e la permanenza in cadetteria, ai nastri di partenza si presenteranno squadre con un certa storia alle spalle. A cominciare dalla Spal, desiderosa come l’Ancona di riscattare una stagione piuttosto deludente e la cui proprietà ha già dichiarato di voler fare investimenti cospicui per risalire in Serie B. Analogo discorso per l’Entella, partita con i favori del pronostico nell’ultimo torneo, ma che è invece finita per raggiungere la salvezza soltanto all’ultima giornata: i liguri mancano dalla Serie B da ormai tre stagioni ed è facile ipotizzare come l’anno prossimo faranno di tutto per cercare di vincere il campionato. Non vanno poi dimenticate le possibili outsider, quelle formazioni che non hanno un recente passato in cadetteria, ma che hanno comunque dimostrato di potersela giocare per piazzarsi ai piani alti: a cominciare dalla Torres, che affronta da favorita questi play-off in virtù di un secondo posto raggiunto con un ampio margine di vantaggio sulle inseguitrici, ma anche Carrarese e Gubbio, che da anni disputano i play-off con una certa regolarità. Insomma, di carne al fuoco tale da far considerare il prossimo girone come una piccola Serie B, ce n’è abbastanza: la società Ancona lo ha già capito e diamo per scontato che la dirigenza si adopererà nel migliore dei modi per consegnare a mister Boscaglia una squadra che, se non per il primo posto, sia quantomeno in grado di lottare per le prime posizioni. Perché anche la piazza anconetana, che quest’anno ha sempre risposto nel migliore dei modi nonostante i risultati deficitari, merita di tornare in categorie che le competono.
Gianmarco Minossi