SARA FERRERI
Cronaca

Antonio, la Sla e il bagno al mare. Dopo 12 anni è tornato in acqua: "E’ un’emozione indescrivibile"

L’ex cuoco jesino è completamente immobile a letto e tracheotomizzato. La moglie lo ha portato a Ravenna, dove c’è una struttura per persone con gravi disabilità: "Voleva tornarci, l’ho capito da un suo battito di ciglia"

Maila Brocani, al centro, è sempre accanto a suo marito Antonio, affetto da Sla e allettato da 12 anni. Sono in spiaggia a Ravenna

Maila Brocani, al centro, è sempre accanto a suo marito Antonio, affetto da Sla e allettato da 12 anni. Sono in spiaggia a Ravenna

Ancona, 25 luglio 2024 – "Da un suo battito di ciglia ho capito che Antonio, dopo 12 anni, voleva tornare al mare che tanto amava. Ed è stata un’emozione indescrivibile come abbiamo visto dalla sua frequenza cardiaca". A parlare è Maila Pigliapoco la moglie di Antonio Brocani il cuoco jesino (era chef al ristorante La Grotta del Frate di Staffolo) 63enne, malato di Sla, ormai da 13 anni e da 12 completamente allettato e tracheotomizzato. Lei gli sta accanto ogni giorno, senza lasciarlo mai solo e trasmettendogli tutto il suo amore. In questi giorni Maila, aiutata da tanti amici e volontari è a Punta Marina (Ravenna) alla "Spiaggia dei Valori", struttura accessibile e permanente realizzata dall’associazione Insieme a Te per persone con gravi disabilità. "Un’emozione indescrivibile – spiega Maila Pigliapoco -: Antonio dopo oltre 12 anni ha potuto fare il bagno al mare, stare in spiaggia e persino sentire l’acqua della doccia scorrere sulla sua pelle dopo tantissimo tempo, invece di spugna e salviette con cui lo laviamo quotidianamente. E questo grazie ad una squadra di volontari e a una struttura perfettamente organizzata. Abbiamo un appartamento a misura di disabili gravi e ci siamo potuti fermare per qualche giorno".

Un esempio per tanti. "Il messaggio che vorrei divulgare anche e soprattutto a chi è colpito da malattia così grave – aggiunge Maila - sta nella forza di Antonio che dopo 12 anni di letto è tornato a beneficiare del sole, del mare e dell’acqua. Questa è la dimostrazione che quando credi in una cosa fai di tutto, per realizzarla. Che la vita non finisce ma continua e fino a che c’è vita c‘è speranza. E’ la risposta ai tanti che chiedono che senso abbia vivere chiuso in casa e senza beneficiare di nulla".

"Tutto è nato – spiega - da un’amicizia su Facebook con Debora Donati presidentessa dell’associazione Insieme a te. Da tre anni ci invita ma avevo dei dubbi e timori sul fatto di spostare Antonio. Quest’anno quando mi ha scritto ho chiesto ad Antonio se volesse andare e lui che ormai ha perso quasi completamente il movimento degli occhi ha chiuso le ciglia tre quattro volte. Un movimento quasi impercettibile ma che io riesco ancora a capire. Questo mi ha dato la forza di accontentarlo. Mi ha fatto capire che lui ancora vuole esser vivo, presente ed è disposto a tutto. Un eroe a cui non fa paura nulla. Così siamo partiti, non senza problemi in primis con le bombole ossigeno, ma grazie a Debora abbiamo risolto e siamo riusciti a portarlo in spiaggia, poi vista la frequenza buona anche se sopra a cento, aiutati da una decina di persone l’abbiamo accompagnato in acqua. Una grande emozione poi la frequenza cardiaca è scesa. Una sensazione di benessere per lui. Poi la doccia calda che non sentiva sulla pelle da 12 anni. Una volta nell’appartamento che hanno preparato per noi si è completamente rilassato. Una spiaggia e delle persone meravigliose – conclude - per un esperienza che consiglio a tutti".