Ancona, 12 ottobre 2023 - Il Superbonus avrebbe i giorni contati. La deadline del 31 dicembre per chiudere i cantieri si avvicina. C’è tempo solo sino alla fine dell’anno per completare i lavori. Le sorti della maxi detrazione, infatti, sono già segnate. La legge di Bilancio prevede la riduzione dell’aliquota al 70 per cento per il 2024 e al 65 per cento per il 2025.
Si rincorrono voci di una proroga di qualche mese che riguarderebbe i soli condomini e sarebbe condizionata al raggiungimento di una percentuale minima nello stato di avanzamento dei lavori e, mentre tardano ad arrivare i risultati delle indagini conoscitive parlamentari sugli effetti macroeconomici e ambientali della misura, i tecnici ritengono che occorra trovare un meccanismo più adeguato ed efficace rispetto a quelli utilizzati sinora.
“La questione è in evoluzione, è molto complessa e presenta delle criticità che coinvolgono anche molti marchigiani - dice Stefano Capannelli, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Ancona -. Il settore edile nella Regione ha vissuto momenti di fibrillazione anche per via delle emergenze derivanti dai noti eventi sismici e alluvionali. La situazione è ulteriormente peggiorata dalla tendenza degli ultimi anni ad adottare provvedimenti a singhiozzo e scadenze a breve e brevissimo termine, con conseguenze dannose sull’aumento dei prezzi. Occorrono riforme in grado di dare stabilità all’intero comparto e soprattutto manca una programmazione attenta e chiara delle priorità e dell’utilizzo delle incentivazioni all’interno di un quadro capace di coinvolgere tutte le competenze tecniche necessarie e nel quale si aggiunge anche il Piano nazionale di Ripresa e resilienza. Forse i bonus edilizi andrebbero considerati con maggiore oculatezza. Serve capacità di visione”.
Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri calcola che a fronte di una spesa di 68 miliardi di detrazioni per Super ecobonus, totalizzate tra il 2020 ed il 2022, si sia generata produzione aggiuntiva per oltre 130 miliardi di euro, con il coinvolgimento di quasi 700mila unità di lavoro dirette e dell’indotto del comparto delle costruzioni, con un contributo, in termini di valore aggiunto alla formazione dell’1,4 per cento del Pil.