REDAZIONE ANCONA

Case di riposo in difficoltà, aumentano le rette

Le bollette più alte costringono gli istituti ai rincari: per la Grimani Buttari 3,5 euro al giorno, la Ceci chiede aiuto alla Regione .

Case di riposo in difficoltà, aumentano le rette

Le case di riposo fanno difficoltà oggi, con enormi costi da affrontare per diversi motivi, a sostenersi. "Purtroppo per la Grimani Buttari di Osimo, che a differenza di altre strutture è un ente pubblico (Azienda servizi pubblici alla persona), il bilancio di previsione lo approva entro il 31 dicembre dell’anno precedente in forma triennale – dice il presidente Fabio Cecconi - e abbiamo l’obbligo del pareggio di bilancio non solo per l’anno 2023 ma per l’intero triennio (2023-2025). Con gli incrementi dei costi energetici, dei contratti di lavoro e dei costi delle forniture, già dal primo gennaio scorso quindi abbiamo dovuto aumentare le tariffe di 3,5 euro al giorno a fronte di maggiori costi di oltre 10 euro. Ciò è stato possibile grazie ad una positiva situazione del bilancio proveniente dalle gestioni precedenti ma che per mantenerla, se non ci saranno revisioni delle tariffe e della quota di compartecipazione della Regione, gli aumenti di quest’anno dovranno essere ripetuti anche per gli anni 2024 e 2025, cosa che davvero speriamo di evitare perché sarebbe un vero disastro. Siamo convinti che la Regione sia pienamente consapevole della inderogabilità di incrementare i 33 euro al giorno per i posti convenzionati, che sono fermi da più di un decennio. Se così non fosse sarebbe un dramma e metterebbe davvero in crisi, come diciamo da tempo, il sistema". Servono aiuti per poter continuare a garantire il servizio agli anziani e, di conseguenza, ai loro parenti. La situazione difficile è generalizzata: "Alla casa di riposo Ceci le rette non sono state ancora aumentate – afferma il presidente della residenza di Camerano Massimo Piergiacomi -. Ci aspettiamo, come preannunciato, che presto la Regione provveda ad incrementare la compartecipazione per la quota sanitaria al più presto. In caso contrario da aprile saremo costretti anche noi ad aumentare le rette". Per quanto riguarda invece l’aspetto sanitario, la situazione all’interno delle strutture della Valmusone volge nella normalità, tra alcuni casi di Covid che ogni tanto si presentano e che, sulla base della normativa ancora in atto, costringono alle consuete chiusure delle strutture interessate con divieto di visite, oltre che all’isolamento dell’intera struttura. Non si riscontrano problemi particolari di influenza se non nella normalità, anche perché la gran parte ha effettuato il vaccino.

Silvia Santini