SARA FERRERI
Cronaca

"Cieca, insultata da un funzionario Inps a Jesi"

Il caso allo sportello pubblico: scatta la denuncia ai carabinieri

Angela Carafa è cieca da 4 anni. Da 19 vive a Castelbellino

Jesi (Ancona), 28 febbraio 2019 - «Hanno chiamato mia madre cieca di m… e mio padre testa di c... Non è avvenuto per strada ma ad uno sportello pubblico». A parlare è Ilaria De Magistris figlia di Angela Carafa che è rimasta cieca in seguito ad intervento chirurgico alla cataratta quattro anni fa, originaria di San Severo di Puglia ma da 19 anni a Castelbellino. La figlia Ilaria lunedì, poco dopo le 12,30 è scoppiata in lacrime nell’ufficio Inps di via Gallodoroa Jesi dove aveva accompagnato il padre Angelo per la pratica relativa alle legge 104, per l’assistenza ad Angela.

AGGIORNAMENTO Cieca insultata a Jesi, l’Inps si scusa e ora indaga

«Guarda che sopra c’è quel testa di c... con la moglie cieca di m...» sono le parole che la figlia Ilaria dice di aver ascoltato uscire dalla bocca dell’impiegato allo sportello, inconsapevole del fatto che fosse presente la figlia di Angelo De Magistris. Parole rivolte alla funzionaria del piano di sopra che, a pochi minuti dalla chiusura degli sportelli, scesa di sotto chiedeva cosa rimanesse da fare. L’impiegato è stato denunciato da De Magistris ai carabinieri per diffamazione.

«Pensi – racconta – che dopo aver capito che era mia figlia quel funzionario che ha insultato più mia moglie che me, si è nascosto in bagno. Allora quando mia figlia mi ha riferito tutto al telefono perché io ero di sopra in attesa della funzionaria che nel frattempo era scesa, ho chiesto di avere il nome di quell’uomo. Sono stato anche dalla direttrice ma non me lo ha fornito. Allora ho detto che avrei chiamato i carabinieri e non me ne sarei andato senza quel nome. Dopo un po’ lui è uscito dal bagno e con spavalderia ha pronunciato il proprio nome. Così non ci è restato che andare dai carabinieri e sporgere denuncia».

Ma perché quell’impiegato ce l’avrebbe avuta con Angelo e sua moglie ipovedente? «Già la volta precedente, un mese prima – racconta Angelo De Magistris – eravamo stati trattati in malo modo. Ero con Angela e il cane guida e sapendo che dovevo solo apporre una firma per la legge 104 non allo sportello ma dalla funzionaria al piano di sopra, ho bussato spiegando quello che dovevo fare e che ero con una persona disabile che dovrebbe essere agevolata. Quell’uomo mi ha risposto che dovevo fare la fila. Ho cercato di spiegare che dovevo andare di sopra ma lui ha sbraitato così ho preso il numero e atteso ma una volta allo sportello lui mi ha detto che sarei dovuto salire di sopra. Così ho fatto notare che era quello che stavo dicendo da quando eravamo arrivati. Ma ci ha trattato in modo molto maleducato». «Sono davvero amareggiata – spiega Angela – ma se quell’impiegato ci contatterà e chiederà scusa siamo disponibili a ritirare la querela».