
Il materiale rinvenuto dalla sezione antidroga della squadra mobile
Pregiudicato, era ai domiciliari concessi dal tribunale di Sorveglianza di Ancona nell’ottobre scorso: doveva scontare due anni e 3 mesi per detenzione ai fini di spaccio di cocaina. Ma nonostante tutto continuava a spacciare. Una sorta di "smart working" della cocaina costato caro a C.C., 69 anni, trovato l’altra mattina in possesso di quasi 100 grammi di cocaina, parte dei quali suddivisi in dosi, nonché di due bilancini di precisione, sostanza da taglio ed altro materiale per il confezionamento delle dosi.
L’arresto è stato l’epilogo di un’attività investigativa condotta dai poliziotti della Sezione Antidroga della Squadra Mobile dorica. La vicenda ha origine da una segnalazione, giunta alcune settimane addietro sull’applicazione “YouPol”, la app dedicata alle segnalazioni anche anonime dei cittadini, su un presunto traffico di stupefacenti realizzato da un soggetto di circa 60-70 anni abitante in città. L’attività informativa posta in essere dagli investigatori aveva fatto emergere la veridicità di quanto segnalato nell’app riguardante un uomo italiano di circa 70 anni che sarebbe stato solito attendere i clienti presso la propria abitazione ai quali, previ precedenti contatti telefonici, avrebbe ceduto le dosi di cocaina.
I sospetti sull’arrestato hanno raggiunto l’apice, dopo vari servizi di osservazione, con una perquisizione prima personale e poi locale, eseguita nella mattinata di venerdì nell’abitazione di residenza dell’uomo.
Al momento del blitz gli investigatori, con uno stratagemma, sono riusciti ad accedere all’abitazione e la successiva perquisizione locale, ha permesso di rinvenire, celati nelle tasche di vestiti riposti nell’armadio della camera da letto, 7 involucri in cellophane trasparente contenenti cocaina per un totale di quasi 100 grammi. Il prosieguo dell’attività permetteva di rinvenire e sequestrare, sempre in cucina, anche un barattolo in vetro contenente sostanza polverosa bianca da taglio, due bilancini elettronici sporchi di sostanza polverosa bianca e un foglio manoscritto con nomi e numeri verosimilmente riconducibile all’attività di spaccio.
Gli inequivocabili riscontri probatori, hanno fatto scattare l’arresto in flagranza di reato a carico dell’uomo che, su disposizione del sostituto Procuratore della Repubblica di turno, è stato ristretto nuovamente ai domiciliari presso la propria abitazione.