
Il crollo del ponte in A14 causò la morte di due persone
Ancona, 2 marzo 2022 - Sono passati cinque anni esatti dal crollo del ponte dell’autostrada A 14 e il processo è ancora fermo alle questioni preliminari. Ieri il procedimento, che vede imputate 18 persone fisiche e 4 società, rischiava un ulteriore rinvio per tre difetti di notifica rilevati a tre imputati ma la giudice Francesca Grassi ha stralciato le posizioni, per andare avanti, che verranno poi riunite alla prossima udienza già fissata per il 7 giugno (ore 15).
Era il 9 marzo del 2017 quando l’arcata di cemento in fase di posizionamento si piegò crollando poi sull’autostrada e causando la morte di una coppia della provincia di Ascoli Piceno, Emilio Diomede e Antonella Viviani, di Spinetoli. Moglie e marito in quel momento si trovavano a bordo della loro auto. La famiglia è stata risarcita in sede civile ma attende che chi ha sbagliato paghi anche penalmente.
Il processo però stenta a decollare a causa dei precedenti rinvii, difetti di notifiche e riunioni di fascicoli con cambi di giudici prima assegnati e poi ritenuti incompatibili perché già impegnati nella fase delle indagini preliminari. Il rinvio a giudizio per i 22 imputati era stato deciso dalla gup Francesca De Palma il 15 ottobre del 2020.
Riguarda Autostrade per l’Italia (Aspi) e Spea Engeneering, committenti dei lavori, Pavimental, la società appaltante, Delabech, società alla quale i lavori furono subappaltati e 18 persone fisiche ritenute responsabili, dalla Procura, del cedimento del moncone che quel pomeriggio crollò in fase di posizionamento sul tratto autostradale tra i caselli di Ancona Sud e Loreto. Il tratto non venne chiuso al traffico durante quelle manovre. Il processo doveva iniziare il 21 settembre scorso, davanti al giudice Carlo Cimini che però si è dovuto dichiarare incompatibile perché era stato già in veste di gip durante la fase delle indagini preliminari.
L’udienza era stata rinviata al 2 novembre ma ha subito poi altri due rinvii. Ieri mattina, dopo lo stralcio delle tre posizioni, sono state discusse le prime questioni preliminari, poste dagli avvocati degli imputati, e relative alla nullità di alcuni capi di imputazioni ritenuti prescritti e troppo generici ma la giudice Grassi le ha rigettate. Altre questioni preliminari, relative all’ammissione o meno di alcune parti civili al processo, verranno discusse alla prossima udienza di giugno.
Da qui in avanti si farà una udienza al mese ed è stata fissata già anche quella di luglio, il giorni 5, sempre di pomeriggio alle 15.
Oltre alle società a processo ci sono i due ingegneri responsabili del procedimento per Autostrade, Giovanni Scotto Lavina, di Roma, che avrebbe omesso di verificare l’idoneità del piano di sicurezza, e Guido Santini, di Roma anche lui, Sergio Paglione, di Campobasso, responsabile del procedimento e lavori fino al 2014, sempre per Autostrade per l’Italia. Le accuse, a vario titolo, sono omicidio colposo, omicidio stradale, in relazione all’articolo 14 del codice della strada (in merito alla responsabilità per la sicurezza della circolazione), il crollo colposo e la violazione delle norme sulla sicurezza del luogo di lavoro.