GIUSEPPE POLI
Cronaca

Degrado Palombare : "Tra dune d’asfalto e palazzi fantasma: siamo abbandonati"

I residenti hanno chiamato il Carlino per denunciare una situazione al limite della decenza: "Qui abbiamo pure una strada incompiuta".

I residenti hanno chiamato il Carlino per denunciare una situazione al limite della decenza: "Qui abbiamo pure una strada incompiuta".

I residenti hanno chiamato il Carlino per denunciare una situazione al limite della decenza: "Qui abbiamo pure una strada incompiuta".

Nel dedalo di strade delle Palombare, via del Commercio è (anche) quella che lambisce AnconAmbiente, Viva Servizi e il campo sportivo Italico Conti e che sale verso via della Montagnola. Gli automobilisti che frequentano la zona la conoscono bene, perché il manto stradale, proprio nella parte a fianco al campo d’atletica e al PalaCasali dove s’allena anche il pluricampone Gianmarco Tamberi, assomiglia a un moto ondoso, a un mare nero in tempesta, con tanto di creste spumose, quelle formate dai crateri presenti. "Le dune d’asfalto": le chiama così un residente sceso in strada a mostrare i diversi problemi di un quartiere cresciuto a dismisura, negli ultimi vent’anni, ma che ora sembra abbandonato a se stesso. "Qui la strada ha un solo marciapiede – spiega – e quel marciapiede, quando non è occupato da auto in sosta, lo è a causa dei contenitori per la raccolta differenziata. Sì, perché i mezzi di AnconAmbiente non entrano nelle stradine, che sono tutte private. In questo modo, però, i pedoni non sanno dove camminare".

Dall’altra parte, infatti, il marciapiede proprio non c’è, solo una lunga fila di auto in sosta. Perché il quartiere delle Palombare, un tempo zona artigianale, ora è diventato residenziale senza essere stato progettato per quello scopo, così i problemi delle strade fanno rima con quelli dei parcheggi. Intanto in via del Commercio transitano anche mezzi pesanti, e nella zona delle "dune d’asfalto" è d’obbligo il passaggio alternato, perché un bilico e uno dei tanti furgoni che frequentano il quartiere insieme sulla carreggiata non ci stanno. Anche a causa delle vetture in sosta. Per non parlare di quando ci sono manifestazioni di atletica al Conti, perché in questo caso i pullman delle società sportive parcheggiano sul lato di via del Commercio, non nel piazzale del PalaCasali. E poi, riferisce ancora il residente, il transito continuo dei mezzi che partono da AnconAmbiente, specie nelle prime ore del mattino, ma anche quelli che arrivano a depositare quei rifiuti che non possono essere conferiti nei contenitori per la differenziata. "E poi in via delle Palombare, davanti al Maxi Bar, mancano le strisce pedonali – prosegue il residente che preferisce restare nell’anonimato –. Ci sono quelle per attraversare via Maggini, ma non quelle in via delle Palombare. Chi arriva da piazza d’Armi deve attraversare sperando che chi svolta non vada troppo forte. Eppure ci vorrebbe poco a fare le strisce anche lì".

Il residente ha ragione, le strisce pedonali in via delle Palombare sono molto lontane, quasi all’intersezione con via del Commercio. Il sopralluogo nel quartiere dimenticato prosegue proprio in via delle Palombare, in quel tratto di strada senza sbocco che parte da via del Commercio e termina duecento metri più in là. Interrotta alla bell’e meglio, oltre solo sterpaglie, un fossato puzzolente che confina con la Marina Militare, e il distributore. La strada era stata realizzata per essere completata fino in via della Marina, ma per diverse ragioni è rimasta incompiuta. Così come un palazzo a tre piani, il cui scheletro di cemento armato, con tanto di resti di materiali edili, sta lì da anni, abbandonato. I pannelli con cui è delimitato – nessun cartello relativo ai lavori, deve essere volato via anche quello – in buona parte sono riversi sull’asfalto dall’ultima ondata di maltempo, divelti dal vento. Non se ne cura nessuno, l’accesso al cantiere in abbandono è facilissimo, e i pannelli ora restano lì, a due passi da AnconAmbiente a mostrare il disinteresse per quell’area. Sono le Palombare, tra strade disastrate, auto sui marciapiedi, lavori per la nuova scuola e cantieri abbandonati: l’altra faccia di Ancona.